Tumori: 369mila casi nel 2017, a Nord ci si ammala di più a Sud si sopravvive di meno

ScreenHunter_1382 Sep. 20 13.02Sono 369mila i nuovi casi di tumore in Italia stimati nel 2017 (192.000 fra i maschi e 177.000 fra le femmine), nel 2016 erano 365.800. È un vero e proprio boom di diagnosi di cancro del polmone fra le donne: 13.600 nel 2017 (+49% in 10 anni), dovuto alla forte diffusione del fumo fra le italiane. Crescono in entrambi i sessi anche quelli del pancreas, della tiroide e il melanoma; in calo, invece, le neoplasie allo stomaco e al colon-retto, grazie anche alla maggiore estensione dei programmi di screening. E oggi oltre 3 milioni e trecentomila cittadini (3.304.648) vivono dopo la diagnosi, addirittura il 24% in più rispetto al 2010. Poi, una conferma: il cancro colpisce più al Nord della Penisola, ma al Sud si sopravvive di meno.
È questo il censimento ufficiale, giunto alla settima edizione, che fotografa l’universo cancro in tempo reale grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) e della Fondazione AIOM, raccolto nel volume “I numeri del cancro in Italia 2017” presentato all’Auditorium del Ministero della Salute in un convegno nazionale. “L’incidenza è in netto calo negli uomini (-1.8% per anno nel periodo 2003-2017), legata principalmente alla riduzione dei tumori del polmone e della prostata, ed è stabile nelle donne, ma si deve fare di più per ridurre l’impatto di questa malattia, perché oltre il 40% dei casi è evitabile – afferma il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM -. Ormai è scientificamente provato che il cancro è la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione. Migliaia di studi condotti in 50 anni hanno dimostrato con certezza il nesso di causalità fra fattori di rischio quali gli stili di vita sbagliati (fumo di sigaretta, sedentarietà e dieta scorretta), agenti infettivi, a cui può essere ricondotto l’8,5% del totale dei casi (31.365 nel 2017), esposizioni ambientali e il cancro. Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per combatterlo, come l’immunoterapia e le terapie target che si aggiungono alla chemioterapia, chirurgia e radioterapia. Tutto questo, unito alle campagne di prevenzione promosse con forza anche da AIOM, si traduce nel costante incremento dei cittadini vivi dopo la diagnosi. Lo scorso anno si temeva che il nostro sistema sanitario non riuscisse a reggere le conseguenze economiche dovute all’arrivo dei nuovi trattamenti. Siamo riusciti ad evitare questo rischio grazie al Fondo di 500 milioni di euro destinato ai farmaci oncologici innovativi che ci ha permesso di garantire a tutti i pazienti le migliori cure disponibili.

AIOM: “VOGLIAMO GARANTIRE LA SOSTENIBILITA’ ED IL DIRITTO PER TUTTI I MALATI DI TUMORE A RICEVERE LE MIGLIORI CURE ED I FARMACI REALMENTE INNOVATIVI. SERVONO RISORSE E MODIFICHE STRUTTURALI PER AFFRONTARE LA TEMPESTA PERFETTA”

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Milano, 15 settembre 2016 – “L’obiettivo degli oncologi italiani è poter garantire a tutti i pazienti l’accesso ai farmaci realmente innovativi come verranno identificati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e alle cure più efficaci. Lo strumento potrebbe essere rappresentato da 1 centesimo in più a sigaretta, che non significa aumentare le tasse, ma riconvertire le accise già esistenti spostandole verso altre voci”. Il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), spiega la proposta degli oncologi di istituire un Fondo Nazionale per l’Oncologia finanziandolo con le accise sul tabacco. “Oggi in Italia sono disponibili 132 farmaci antitumorali, 63 sono stati immessi sul mercato negli ultimi 15 anni – continua il prof. Pinto -. Dobbiamo con chiarezza e realismo valutare il rischio di non avere adeguate risorse per garantire la sostenibilità  e quindi  l’accesso  alle nuove terapie innovative se non vengono individuate nel breve risorse aggiuntive, in attesa delle modifiche strutturali. Solo così potremo far fronte alle necessità di quell’esercito di persone, circa 3 milioni di italiani, che combattono contro il cancro. La spesa per farmaci antineoplastici si è collocata nel 2014 per la prima volta al primo posto (3,2 miliardi di euro), seguita dai farmaci antimicrobici per uso sistemico (2,9 miliardi di euro) e del sistema cardiovascolare (2,7 miliardi). Governare la ‘tempesta perfetta’ in Oncologia sarà cruciale per garantire la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale”. In 5 anni gli italiani che vivono dopo un tumore sono aumentati di circa il 20%: da 2 milioni e mezzo nel 2010 a circa 3 milioni nel 2015. Il fumo è il principale fattore di rischio per il cancro del polmone e, più in generale, centomila casi di neoplasie ogni anno in Italia sono dovuti al tabacco. La proposta dell’AIOM ha raccolto consensi trasversali, da AIFA  ai clinici, dai rappresentanti delle Istituzioni a quelli dei pazienti. Si tratta della prima esperienza di questo tipo in Italia rispetto ad altri Paesi che si sono già attivati da tempo. “Si tratta di una soluzione a breve termine che va collocata in programmi di largo respiro – conclude il prof. Pinto -. È infatti necessario un profondo e incisivo rinnovamento che spazi dalla registrazione e rimborsabilità dei farmaci, ad un’adeguata definizione del rapporto valore/costo sia per i farmaci già rimborsati sia per quelli in corso di registrazione, all’utilizzo di Linee Guida nazionali per l’appropriatezza di tutta la strategia terapeutica, allo sviluppo dei programmi di ricerca fino al miglioramento della selezione dei pazienti per la definizione della cura sulla base di criteri biologici e clinici. Senza dimenticare l’introduzione dei biosimilari (prevista per la fine 2017 ed il 2018), l’ottimizzazione della preparazione dei farmaci con Unità Farmaci Antiblastici (UFA) centralizzate per aree vaste e le gare per l’acquisto su base almeno regionale. Occorre quindi una programmazione ed una strategia a lungo termine per garantire la sostenibilità, che veda il coinvolgimento e la concertazione fra tutti gli attori:  Istituzioni, mondo dell’industria, professionisti e pazienti, in una visione politica di reale rinnovamento e modernizzazione  del nostro Paese”.