Influenza: Piu’ di 500mila italiani colpiti, il picco previsto a capodanno

Solo nell’ultima settimana i nuovi casi ammontano a 138.000

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Firenze, 30 novembre 2018 – Sono 505.000 gli italiani costretti a letto a causa dell’influenza dall’inizio della sorveglianza epidemiologica.  Le Regioni più colpite risultano Piemonte, Liguria, Lombardia, P.A. di Trento, Toscana, Abruzzo e Sicilia. La stagione sta seguendo lo stesso trend dello scorso anno e probabilmente il picco si verificherà intorno a Capodanno. In totale potrebbero essere oltre 5 milioni gli italiani colpiti dall’influenza nel corso dell’interna stagione 2018-19. Anche quest’anno si segnalano su tutto il territorio nazionale alcuni problemi sull’accesso ai vaccini. In diversi distretti sanitari le scorte sono già finite e questo ha creato problemi sia ai cittadini che al personale medico-sanitario. E’ quanto emerge durante la seconda giornata del 35° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG). L’evento si chiude domani a Firenze e vede la partecipazione di oltre 3.000 camici bianchi da tutta la Penisola. “I ritardi nella consegna dei vaccini e altri disguidi sono anche causati dal fatto che le gare, per l’acquisizione di questi presidi sanitari, sono biennali – afferma il dott. Claudio Cricelli, Presidente Nazionale SIMG -. Risulta quindi difficile riuscire ad avere il numero corretto di vaccini perché ogni stagione coinvolge una quota diversa di popolazione. Se vogliamo concretamente aumentare le percentuali di immunizzazione vanno migliorati questi aspetti organizzativi. Ciò nonostante la campagna vaccinale prosegue con buoni risultati. Registriamo, con soddisfazione, una rinnovata fiducia da parte dei cittadini”. “Il nostro ruolo nel contrasto all’influenza è fondamentale – aggiunge il dott. Ovidio Brignoli, Vice Presidente Nazionale SIMG -. Come medici di famiglia siamo presenti in modo capillare su tutto il territorio nazionale e possiamo fornire alle istituzioni sanitarie, locali e nazionali, tutti i dati relativi a incidenza, prevalenza e mortalità. Sulla base di questi numeri è possibile pianificare interventi concreti di salute nell’interesse della collettività”. “L’influenza un fenomeno complesso e che colpisce circa il 10% dell’intera popolazione italiana – conclude il dott. Aurelio Sessa, responsabile SIMG del settore -. Non può essere sottovalutata e bisogna ricordare che la vaccinazione è l’arma migliore a nostra disposizione. La prevenzione però passa anche da una serie di semplici regole di buona igiene che vanno seguite con particolare attenzione in questo periodo delicato dell’anno. Noi medici di famiglia dobbiamo essere i primi a dare il buon esempio ai nostri assistiti, a partire proprio dal ricorso alla vaccinazione”.

Influenza: il picco è previsto a capodanno

Firenze, 1 dicembre 2017 – Sono oltre 467.000 gli italiani finiti a letto a causa dell’influenza dall’inizio della sorveglianza epidemiologica. Anche quest’anno la stagione si è presentata in anticipo rispetto alle annate precedenti e pertanto il picco è previsto intorno a Capodanno. Quest’anno il virus influenzale è meno aggressivo ma colpirà un numero maggiore di persone così come già avvenuto nell’emisfero australe. ScreenHunter_1913 Dec. 01 10.35Secondo gli ultimi dati disponibili nel 2016-17 si stima che nel nostro Paese ci siano stati 2.000 decessi in più rispetto alla stagione precedente. Si tratta di un dato in linea con la media europea e il fenomeno potrebbe ripetersi anche quest’anno. Risulta quindi fondamentale che tutti i cittadini si vaccinino quanto prima contro la patologia. Finalmente il paziente “maturo” potrà avvalersi della protezione vaccinale anche per due altre malattie: polmonite e altre malattie invasive da pneumococco e herpes zoster (o fuoco di Sant’Antonio) e la sua temibile complicanza, la nevralgia post herpetica. Infatti nel nuovo piano nazionale prevenzione vaccinale da quest’anno ai 65enni viene offerto il vaccino antipneumococcico coniugato, seguito dal polisaccaridico 23 valente e quello anti zoster ad una dose per tutta la vita. E’ questo l’appello lanciato dai medici di famiglia durante la seconda giornata del 34° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG). L’evento, dal titolo La presa in carico, il carico assistenziale di malattia, le cronicità. Dai silos economici alla cura globale del cittadino, si chiude domani a Firenze e vede la partecipazione di oltre 2.500 camici bianchi da tutta la Penisola. “Rinnoviamo l’invito affinché tutti e non solo le categorie di persone a rischio si immunizzino – afferma il dott. Claudio Cricelli, Presidente Nazionale SIMG -. La campagna vaccinale contro l’influenza ha avuto nelle prime settimane un buon riscontro tra la popolazione. In molti dei nostri studi e ambulatori le scorte vaccinali sono esaurite nel giro di pochissimi giorni. Potrebbe essere una prima dimostrazione di una ritrovata e rinnovata fiducia dei cittadini verso questi importantissimi presidi sanitari salvavita, dopo anni di inspiegabile diffidenza. L’impegno e la crescente attenzione sul tema vaccinale starebbero quindi iniziando a dare i primi risultati concreti. Ricordiamo che devono assolutamente immunizzarsi i pazienti colpiti da patologie croniche, cardiovascolari e respiratorie, anziani, bambini e donne in gravidanza. Per tutte queste persone il vaccino è gratuito e basta recarsi al più presto dal proprio medico di famiglia. Tutti gli altri possono invece liberamente acquistarlo in farmacia”. “La nostra Società Scientifica è da sempre in prima linea per favorire il più possibile il ricorso alle vaccinazioni – aggiunge il dott. Ovidio Brignoli, Vice Presidente Nazionale SIMG -. All’interno del sistema sanitario nazionale siamo i primi interlocutori con i cittadini e con loro abbiamo un consolidato e privilegiato rapporto di fiducia. Proprio per questo dobbiamo essere noi i primi a dare il buon esempio sottoponendoci regolarmente all’immunizzazione. Attualmente però meno del 10% dei camici bianchi italiani si vaccina regolarmente contro l’influenza. Quest’anno le autorità sanitarie del Regno Unito hanno approvato una nuova legge che obbliga i medici che non si vaccinano a giustificare in modo dettagliato i motivi della loro scelta. Come SIMG chiediamo che anche il Ministero della Salute adotti al più presto un provvedimento simile”.

INFLUENZA:  IL PICCO DELL’INFLUENZA, 552.300 GLI ITALIANI A LETTO

I bambini fino a 4 anni i più colpiti

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L’influenza ha raggiunto il picco e sta iniziando il suo declino in tutte le fasce d’età. Il numero di nuovi casi stimati nella prima settimana del 2017 è stato pari a 552.300, negli ultimi 7 giorni del 2016 ne erano stati registrati 603.400. Il virus quest’anno è arrivato in anticipo rispetto alle precedenti stagioni influenzali con una conseguente ascesa precoce. Il sistema e i medici di famiglia stanno reggendo l’impatto dell’epidemia con un considerevole aumento del carico di lavoro, ancora più marcato a seguito della concentrazione dei casi nel tempo e nel periodo delle festività natalizie”. Secondo il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), il virus, che finora ha colpito in totale 2 milioni e 486mila cittadini, costringerà a letto nelle prossime settimane poco più di un milione e mezzo di persone. “È una stima – sottolinea il dott. Cricelli – che potrà essere modificata in relazione a eventuali recrudescenze dell’epidemia. Possiamo stilare un primo bilancio di metà stagione. La situazione è sotto controllo, quest’anno il virus è di media intensità: stiamo valutando le complicanze causate dalla malattia e le sindromi virali non influenzali sono, come sempre, più numerose di quelle determinate dall’influenza. Le cosiddette sindromi respiratorie acute, cioè le patologie delle prime vie aeree, includono il raffreddore comune e forme simili e possono quindi colpire anche le persone vaccinate contro l’influenza”. Nella settimana dal 2 all’8 gennaio il livello di incidenza del virus in Italia è stato pari a 9,11 casi per mille assistiti. La fascia di età maggiormente colpita è stata quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si è osservata un’incidenza pari a circa 17,47 casi per mille assistiti e quella tra 5 e 14 anni (pari a 9,27). Nella prima settimana del 2017 tutte le Regioni italiane hanno affrontato il periodo epidemico. In Piemonte, Val d’Aosta, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Basilicata si è osservata un’incidenza pari o superiore a 10 casi per mille assistiti.