Pediatri: pronti a formare gli inseganti sul soffocamento da corpo estraneo

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Roma, 13 maggio 2019 – “Siamo soddisfatti del nuovo Disegno di Legge per la prevenzione e il controllo degli incidenti in ambito scolastico. In particolare guardiamo con grande interesse e attenzione allo sviluppo di nuovi provvedimenti relativi al soffocamento da inalazione di corpo estraneo in riferimento ai quali il DDL prevede la formazione obbligatoria del personale scolastico. Questi incidenti rappresentano una delle principali cause di decesso da incidenti nei bambini da 0 a 3 anni. E continuano ad essere un problema rilevante fino all’inizio dell’adolescenza”. E’ quanto ha dichiarato la Federazione Italia Medici Pediatri (FIMP) durante l’audizione alla Commissione Istruzione pubblica del Senato della Repubblica. L’evento si è tenuto nei giorni scorsi e rientra nei lavori parlamentari sul Disegno di Legge n. 641 “Modifiche al decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, in materia di formazione del personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola dell’infanzia”. “Piccoli oggetti o pezzi di cibo possono ostruire le vie respiratorie e bastano solo quattro minuti per arrivare alla morte cerebrale da anossia cellulare – ha sottolineato il dott. Mattia Doria, Segretario Nazionale alle Attività Scientifiche della FIMP durante l’audizione a Palazzo Madama -. Questo brevissimo lasso di tempo può fare la differenza tra la vita e la morte o l’invalidità grave. E’, quindi, di fondamentale importanza che nelle scuole gli operatori siano preparati ad affrontare queste pericolose situazioni. Come rappresentati della pediatria di famiglia proponiamo di inserire, nel provvedimento, un comma che renda obbligatoria la formazione il personale scolastico anche sulle strategie di prevenzione degli episodi di inalazione. Queste nuove norme, inoltre, dovrebbero essere valide non solo per le scuola dell’infanzia ma anche per tutti gli asili nido”. “Il nostro auspicio è che il DDL concluda al più presto e in modo positivo il suo iter – ha concluso Doria -. Come Società Scientifica siamo pronti a dare il nostro contributo per elaborare nuove strategie di intervento a favore del primo soccorso agli incidenti in ambito scolastico. Infine possiamo, visto la nostra presenza capillare su tutto il territorio nazionale, integrare le attività di prevenzione con una corretta educazione sanitaria rivolte alle famiglie italiane e ai bambini”.

NASCE LA PRIMA SCUOLA PER UMANIZZARE I REPARTI E CURE

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Si chiama AIOM-HuCare ed è la prima Scuola di Umanizzazione in Oncologia in Europa, resa possibile grazie ad una erogazione liberale di MSD Italia. Sono coinvolti in questo progetto 43 reparti distribuiti su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di individuare e ridurre del 75% i casi di ansia e depressione. Questi disturbi interessano in maniera grave almeno il 35% dei pazienti oncologici, ma oggi solo un terzo dei casi è diagnosticato e curato. La Scuola è presentata oggi in un convegno nazionale a Milano al Palazzo delle Stelline, dove ha sede. “Vogliamo cambiare il modo di lavorare nei reparti e formare i medici e gli infermieri perché acquisiscano le competenze e le capacità per una efficace comunicazione con i pazienti e i familiari – afferma il prof. Rodolfo Passalacqua, responsabile scientifico di HuCare e direttore dell’Oncologia di Cremona -. L’obiettivo è applicare interventi psico-sociali uniformi ed efficaci a tutti i malati nelle Oncologie del nostro Paese, a partire dal modo in cui i pazienti vengono accolti, allo screening per diagnosticare il livello di sofferenza psichica da indicare nella cartella clinica, alla presenza di uno psicologo in corsia a cui vengono indirizzati i malati colpiti da disagio psichico grave”. Il primo Progetto HuCare-1, iniziato nel 2008 e concluso nel 2011, ha coinvolto 28 centri e ha dimostrato la realizzabilità di una strategia di implementazione, introducendo nella pratica sei interventi psicosociali raccomandati nelle linee guida internazionali. “Grazie a questa strategia – continua il prof. Passalacqua -, è stato possibile modificare l’assistenza fornita nei 28 centri: oltre il 75% dei pazienti ha ricevuto le misure previste e il livello di ansia e depressione è diminuito del 75%, passando dal 35% dei casi a meno del 20%. La Scuola utilizzerà la HuCare Quality Improvement Strategy (HQIS), che abbiamo ideato e sperimentato e che prevede sei interventi: la formazione di tutto lo staff clinico per migliorare le capacità comunicative e relazionali; lo screening dei pazienti per misurare l’ansia e la depressione; lo screening dei bisogni sociali; l’assegnazione di un infermiere di riferimento a ogni paziente; l’utilizzo di una lista di domande per tutti i malati per favorire la comunicazione con il medico; un percorso strutturato per fornire a malati e care-giver informazioni in modo corretto. Inoltre nella scuola faremo corsi di consolidamento di un giorno destinati alle strutture coinvolte nel primo Progetto HuCare-1, per verificare l’applicazione nel tempo degli strumenti già acquisiti. E partirà quest’anno uno studio, HuCare-2, su altri 15 reparti. Tutto il personale parteciperà alle lezioni, della durata di 3 giorni per i medici e di 2 giornate e mezzo per gli infermieri”. Il numero di partecipanti a ciascun corso sarà limitato per ottimizzare il lavoro di formazione: 20 negli eventi per i clinici e 30 in quelli per gli infermieri. Con questo secondo progetto sarà misurata non solo l’applicazione degli interventi ma anche la qualità di vita dei malati, scopo principale di tutte le cure. “L’AIOM – spiega il Presidente nazionale, prof. Carmine Pinto – è la prima società scientifica in Europa a creare una scuola di umanizzazione. In Italia, negli ultimi quarant’anni il numero di nuovi casi di tumore è aumentato, passando da 149mila nel 1970, a 234mila nel 2000, a 360mila nel 2011, fino a 363mila nel 2015. Molto spesso queste persone presentano disturbi d’ansia e depressivi che interferiscono in maniera significativa con l’adesione alle cure e con la qualità della vita. Ma solo un terzo dei pazienti con quadri di disagio psichico grave viene riconosciuto, è quindi frequente la sottovalutazione dei casi di sofferenza psicologica che dovrebbero invece essere degni di attenzione clinica. In realtà ansia e depressione vanno rilevate subito, come avviene per i parametri vitali, al pari di temperatura corporea, frequenza cardiaca e respiratoria, pressione arteriosa e dolore”.