Reumatologia: Il 40% dei pazienti rinuncia al lavoro a causa del dolore

ScreenHunter 9826Rimini, 28 novembre 2019 –   Un italiano su cinque lamenta un dolore estremo e il 40% è costretto a rinunciare al lavoro e un altro 30% è costretto a ridurlo. Più di un terzo dei malati presenta, oltre a quella reumatologica, due o più patologie che ne aggravano il quadro clinico complessivo. Il 43% ha avuto problemi nell’accedere ad una visita con lo specialista e ben il 37% ha dovuto spostarsi in un’altra Regione per effettuarla. L’80% è costretto a ricorrere a visite private per soddisfare i propri bisogni sanitari.Sono questi alcuni dati contenuti nel Rapporto “Qualità della Vita e Workability: il punto di vista del paziente affetto da malattie reumatologiche” condotto da ANMAR Onlus (Associazione Nazionale Malati Reumatici) e patrocinato dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR). L’indagine è stata condotta su 639 pazienti colpiti da artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondiloartropatie sieronegative, sclerodermia, sindrome di Sjogren e morbo di Still. Il documento è stato presentato oggi a Rimini al 56° Congresso Nazionale della SIR che vede riuniti fino a sabato oltre 2.000 medici da tutta la Penisola. “I pazienti reumatologici vivono difficoltà oggettive alle quali non sempre il sistema sanitario nazionale riesce a garantire risposte efficaci e soddisfacenti – afferma Luigi Sinigaglia, Presidente Nazionale SIR -. Il 33%, per esempio, vorrebbe tempi d’attesa più brevi per le visite mediche, gli esami diagnostici o gli interventi terapeutici. Preoccupano soprattutto i ritardi con i quali le patologie vengono individuate correttamente. Solo il 18% ha ricevuto una diagnosi entro tre mesi dalla comparsa evidente della malattia. E’ una situazione che gli specialisti denunciamo da anni e per la quale chiediamo un intervento immediato delle istituzioni locali e nazionali. Molti di questi problemi potrebbero essere risolti grazie all’attivazione delle reti reumatologiche regionali in tutta la Penisola”. “Attraverso queste strutture sanitarie è possibile ottenere una reale integrazione tra l’assistenza territoriale e quella offerta nei centri di riferimento reumatologici specializzati – aggiunge Guido Valesini, Vice Presidente SIR -. L’altro obiettivo fondamentale che potremmo raggiungere è un’ottimizzazione delle risorse economiche e professionali disponibili”. “Attualmente in Italia sono realmente attive solo alcune reti regionali – commenta Roberto Gerli, Presidente Eletto SIR -. Altre invece sono state solo progettate ma non messe nelle condizioni di funzionare a pieno regime. Dobbiamo riuscire a garantire percorsi diagnostico-terapeutici virtuosi per tutti i malati reumatologici, porre fine alle differenze a livello territoriale e ridurre così le migrazioni verso altre Regioni”.

Secondo l’indagine presenta a Rimini un paziente su cinque vorrebbe ricevere informazioni più comprensibili da parte del personale sanitario e un maggiore coinvolgimento nel percorso terapeutico. “Va migliorato, nell’interesse reciproco, il dialogo tra reumatologo e paziente – aggiunge il dott. Gian Domenico Sebastiani, Segretario Generale della SIR -. A volte però il semplice confronto con il medico curante non è sufficiente e si rende così necessario un supporto psicologico adeguato. Tuttavia solo il 30% dei malati afferma di aver ricevuto questo servizio nelle diverse strutture sanitarie in cui si è rivolto. Sono tutti aspetti rilevanti che possono determinare cambiamenti positivi o negativi nel decorso della patologia e quindi non vanno sottovalutati”. “Il rapporto realizzato da ANMAR in collaborazione con ISHEO, evidenzia come ci sia ancora una scarsa considerazione sulla gravità delle malattie reumatologiche – sottolinea Silvia Tonolo, Presidente Nazionale di ANMAR Onlus”. – “La conciliazione tra malattia e lavoro è un bisogno ancora insoddisfatto – dichiara Davide Integlia, Direttore di ISHEO. Infatti il 47% dei lavoratori dipendenti non ha trovato modalità di conciliazione efficace, e di questi solamente il 44% ha goduto di congedi di malattia retribuiti. Come evidenziano i risultati della ricerca, tra tutti i bisogni insoddisfatti quello più impattante è il ritardo nella diagnosi che risulta essere strettamente correlato con gli elevati livelli di dolore dichiarati dai pazienti.”

Le malattie reumatologiche sono oltre 150 e interessano più di cinque milioni d’italiani. “Per la maggioranza di queste patologie non sappiamo quali siano le reali cause scatenanti – conclude il prof. Carlomaurizio Montecucco, Presidente di FIRA ONLUS -. La ricerca medico-scientifica indipendente risulta quindi particolarmente importante nel cercare di individuarle così come per trovare nuove opzioni terapeutiche. Come Fondazione FIRA siamo impegnati da anni in questa direzione ed è nostra convinzione che occorra creare quanto prima un programma comune tra i vari enti ed organismi europei che si occupano di questa branca della medicina. L’obiettivo finale deve essere finanziare e promuovere progetti comuni a livello continentale. La ricerca in reumatologia si deve occupare di un ampio ventaglio di malattie e sono quindi necessarie molte risorse sia a livello umano che finanziario”.

MALATTIE REUMATOLOGICHE: ANCORA SOTTOSTIMATE E CRESCONO I COSTI

Al convegno al Senato sono presentati anche i risultati della campagna Reumadays 2019

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Roma, 15 luglio 2019 – “Le malattie reumatologiche sono in Italia la prima causa di invalidità temporanea e la seconda di invalidità permanente. Il 27% delle pensioni di invalidità è attribuibile a queste patologie. Un trend, purtroppo, in continua crescita. Entro 20 anni, infatti, raddoppierà il numero di italiani over 65 con criticità muscolo-scheletriche. E risultano già in forte aumento i costi socio-sanitari. Nel 2017, rispetto all’anno precedente, nelle strutture sanitarie pubbliche si è registrato un aumento di spesa per l’acquisto di farmaci per il sistema muscolo-scheletrico di oltre 35%. E i consumi di questi medicinali negli ospedali e USL sono incrementati dell’8%. La spesa farmacologica deve essere considerata alla luce dei risultati che queste terapie possono offrire a patto che vengano iniziate tempestivamente: riduzione della inabilità al lavoro, contenimento della disabilità, miglioramento della qualità di vita e riduzione della mortalità correlata alle malattie reumatologiche. Eppure le malattie reumatologiche sono ancora sottostimate e si registrano poche diagnosi precoci. Dobbiamo sensibilizzare i cittadini e i medici a fare di più. Per questo la Società Italiana di Reumatologia (SIR) intensificherà le campagne educazionali e i progetti specifici già avviati rivolti agli anziani. E ci auguriamo che le Istituzioni siano al nostro fianco in queste nuove iniziative”. E’ l’appello lanciato dal Presidente della SIR, Luigi Sinigaglia al Presidente della Commissione Sanità del Senato Pierpaolo Sileri in occasione di un convegno svoltosi oggi a Palazzo Madama, promosso da SIR in collaborazione con Federanziani Senior Italia. “Sono patologie che non colpiscono solo gli anziani tuttavia sono proprio loro le persone più esposte ai rischi – afferma Sinigaglia -. L’approccio che dobbiamo avere con questa particolare categoria di pazienti deve per forza essere diverso e tener conto di una serie di comorbidità. Tra queste ci sono anche le condizioni tipiche dell’età geriatrica come demenza, depressione, disturbi metabolici, diabete, ipertensione, disturbi cardiovascolari. Tutto ciò rende più difficili i nostri interventi sia diagnostici che terapeutici. E spesso siamo costretti ad intervenire quando è troppo tardi e la malattia ha già determinato danni irreversibili. Favorire il più possibile la prevenzione primaria e secondaria delle malattie reumatologiche è un provvedimento che non può più essere rinviato. Inoltre rappresenta un importante investimento per il futuro dell’intero sistema Paese”. “Anche una corretta educazione sanitaria della popolazione è necessaria per contenere l’impatto sempre maggiore delle patologie reumatologiche – aggiunge il prof. Guido Valesini, Vice Presidente SIR -. Non possono più essere considerate come degli innocui acciacchi della terza età ma come disturbi invalidanti, molto dolorosi e che impediscono i più semplici gesti quotidiani. Malattie come artrite reumatoide, spondilite anchilosante, artrite psoriasica, connettiviti, osteoporosi sono caratterizzate dal fatto di poter determinare un danno irreversibile alle articolazioni alle ossa, ai muscoli e a volte anche agli organi interni. Possono essere anche fatali ma oggi sono disponibili terapie in grado di fermare la progressione della malattia. Tuttavia solo la metà degli italiani sa che esistono queste cure efficaci”. Per questo la SIR insieme a Federanziani Senior Italia ha promosso la campagna Malattie Reumatologiche? No Grazie! dove per la prima volta i reumatologi sono andati in 25 centri anziani di altrettante città per tenere lezioni di salute. “Più di un terzo degli anziani con una patologia cronica è colpito da artrite o artrosi – sottolinea il dott. Roberto Messina, Presidente di Federanziani Senior Italia -. E’ quindi cruciale che gli over 65 siano i principali destinatari di campagne educazionali specifiche. Servono inoltre provvedimenti specifici per garantire ai pazienti di tutte le Regioni le nuove e più efficaci terapie”. “Vogliamo insegnare ai non più giovanissimi la prevenzione e come riconoscere i primi sintomi delle patologie” aggiunge il presidente Sinigaglia.

 

 

REUMATOLOGIA: A Bologna arriva la campagna “Malattie Reumatologiche? No grazie!”

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Bologna, 28 marzo 2019 – Prosegue in Emilia la campagna nazionale “Malattie Reumatologiche? No grazie!” promossa dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR). Il 29 marzo si terrà presso il Centro Italicus (Via G.A.Sacco 16 alle ore 16.00) un incontro informativo. L’obiettivo dell’iniziativa è far comprendere a tutti gli italiani, non più giovanissimi, la gravità di queste patologie.“Sono disturbi gravi, dolorosi, potenzialmente invalidanti che risultano in forte crescita nel nostro Paese – afferma il dott. Gianluigi Bajocchi, Struttura Semplice di Reumatologia, Ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia e Consigliere SIR -. In totale colpiscono oltre cinque milioni di italiani. Anche se non vanno considerate come patologie solo ed esclusivamente della terza età, gli anziani risultano particolarmente esposti. Infatti nel nostro Paese il 32% degli over 65 utilizza farmaci antinfiammatori ed antireumatici per la cura, tra gli altri disturbi, di artriti e artrosi. Il 25% invece assume regolarmente vitamina D per contrastare l’osteoporosi”.Per creare una nuova cultura della prevenzione, durante l’incontro verrà distribuito un opuscolo, insieme ad altro materiale informativo, con una grafica attenta e di facile lettura. Durante la lezione della SIR sarà ribadita l’importanza di seguire, anche durante la terza età, stili di vita sani. La campagna prevede 25 incontri su tutto il territorio nazionale e terminerà ad aprile.

Scarica l’opuscolo qui

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Grande successo per la tappa umbra della campagna dei reumatologi della SIR

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Perugia, 5 marzo 2019 – Anche Perugia è stata coinvolta nella campagna nazionale “Malattie Reumatologiche? No grazie!” promossa dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR). Ieri presso il Centro Sociale Anziani Primo Maggio (Via Cestellini, 24 ore 17.00) di Ponte San Giovanni (PG) si è tenuto un incontro informativo. L’obiettivo dell’iniziativa è far comprendere a tutti gli italiani, non più giovanissimi, la gravità di queste patologie. L’evento ha riscosso un grande successo.

“Sono disturbi gravi, dolorosi, potenzialmente invalidanti che risultano in forte crescita nel nostro Paese – ha affermato il prof. Roberto Gerli, Professore ordinario di Reumatologia dell’Università di Perugia e Presidente Eletto SIR -. In totale colpiscono oltre cinque milioni di italiani. Anche se non vanno considerate come patologie solo ed esclusivamente della terza età, gli anziani risultano particolarmente esposti. Infatti nel nostro Paese il 32% degli over 65 utilizza farmaci antinfiammatori ed antireumatici per la cura, tra gli altri disturbi, di artriti e artrosi. Il 25% invece assume regolarmente vitamina D per contrastare l’osteoporosi”.

Per creare una nuova cultura della prevenzione, all’incontro sono stati presenti la Prof.ssa Elena Bartoloni e la Dr.ssa Monica Cesarotti, afferenti alla Struttura Complessa Interaziendale di Reumatologia di Perugia. Le due specialiste hanno tenuto una conferenza informale e hanno risposto alle domande dei partecipanti. Durante l’incontro, inoltre, è stato distribuito un opuscolo, insieme ad altro materiale informativo, con una grafica attenta e di facile lettura. La campagna prevede 25 incontri su tutto il territorio nazionale e terminerà ad aprile.

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REUMATOLOGIA: RITORNA LA CAMPAGNA #REUMADAYS 2019

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Roma, 19 dicembre 2018 – Dopo il grande successo dello scorso anno ritorna nella piazze italiane il progetto #Reumadays 2019. Saranno 11 le nuove città coinvolte nell’iniziativa che vuole sensibilizzare i cittadini sulle malattie reumatiche: Mantova, Ferrara, Roma, Milano, Bari, Catania, Cosenza, Genova, Torino, Trento e Napoli. In ogni tappa saranno installati info point, dove gli specialisti della Società Italiana di Reumatologia (SIR) incontreranno i cittadini. Sono previsti: speciali lezioni di salute, distribuzione di materiale informativo, consulti medici gratuiti e dimostrazioni pratiche di alcuni esami diagnostici. Il tutto sarà realizzato anche grazie all’aiuto delle associazioni dei pazienti. “Informazione e prevenzione sono due armi contro malattie serie ed invalidanti che colpiscono oltre cinque milioni di italiani – afferma il prof. Luigi Sinigaglia, Presidente Nazionale della SIR -. Le patologie reumatiche, nel nostro Paese, determinano un rischio invalidità per oltre 800mila persone, più di 600mila ricoveri ospedalieri ogni anno e costi sociali diretti e indiretti di circa 4 miliardi l’anno. Imparare a riconoscere i campanelli d’allarme risulta fondamentale perché prima riusciamo ad intervenire meglio è per la salute del paziente. Esistono alcuni segnali che contraddistinguono le diverse malattie come dolore e gonfiore alle articolazioni delle mani e dei piedi, rigidità articolare mattutina che interessa soprattutto le mani e può perdurare per qualche ora dopo il risveglio, stanchezza non altrimenti motivabile, presenza di una febbricola persistente, dolore lombare prevalentemente notturno e mattutino non correlato a sforzi. Altri sintomi d’allarme possono essere cefalea, particolare sensibilità della cute alla luce solare, impallidimento delle dita delle mani dopo esposizione al freddo, sensazione di occhio secco o bocca secca, frattura ossea che compare senza un trauma importante”. “Adesso grazie alla ricerca sappiamo che l’epigenetica e l’ambiente svolgono un ruolo importante nell’insorgenza delle malattie reumatologiche – spiega Guido Valesini, Vice Presidente SIR -. Al tempo stesso anche abitudini non sane come il fumo o il grave eccesso di peso sono dei fattori di rischio rilevanti. Dopo i 65 anni, circa un italiano su 10 è tabagista, e circa il 15% è obeso. Per questo, attraverso la nostra campagna, vogliamo riuscire a trasmettere ai cittadini l’importanza di seguire stili di vita sani”.

BIOSIMILARI. SIR: IL TAR HA RICONOSCIUTO LA LIBERTA’ PRESCRITTIVA

I reumatologi avevano presentato ricorso contro la decisione di 5 Regioni di unirsi per l’acquisto di un unico farmaco biosimilare

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Roma, 23 novembre 2018 – “E’ stata salvaguardata la libertà di prescrizione del medico, aspetto per noi fondamentale come sancito dalla Costituzione. Abbiamo contrastato così un tentativo di monopolio inaccettabile. Questo grazie alla decisione dello scorso 20 novembre, proprio il giorno prima della discussione in aula, delle Regioni coinvolte di destinare una quota per l’acquisto del farmaco originator. Come SIR ora manterremo alta l’attenzione e vigileremo perché sia salvaguardata e garantita l’adeguatezza prescrittiva ai reumatologi di tutta Italia”. Con queste parole i proff Luigi Sinigaglia e Mauro Galeazzi (presidente eletto e presidente uscente della Società Italiana di Reumatologia) hanno commentato l’ordinanza del TAR del Piemonte che ha respinto l’istanza cautelare promossa dalla stessa SIR contro la decisione di cinque regioni di unirsi per la gara d’acquisto di un farmaco biosimilare per la cura di alcune malattie reumatologiche. La sentenza è stata depositata ieri mentre a Rimini è in corso il 55° Congresso della Società Scientifica. Il provvedimento, se non modificato, avrebbe imposto ai medici di Piemonte, Valle d’Aosta, Lazio, Sardegna e Veneto di utilizzare un unico farmaco per il trattamento di patologie serie ed invalidanti come artrite reumatoide e artrite psoriasica. “Abbiamo deciso di rivolgerci alla giustizia amministrativa solo per tutelare le condizioni di salute dei pazienti – proseguono i proff. Sinigaglia e Galeazzi -. Per l’ennesima volta ribadiamo che noi siamo favorevoli all’uso di biosimilari che sono farmaci sicuri ed efficaci, ma non possiamo adbicare al principio della libertà e dell’adeguatezza prescrittiva che sarebbero venute meno in caso di un unico farmaco disponibile. Anche per questo vogliamo cercare un confronto con le Istituzioni locali per spiegare le nostre ragioni. Nelle prossime settimane come SIR partiremo con un tour nelle principali regioni italiane con una serie di incontri pubblici aperti a medici, clinici, rappresentanti delle autorità sanitarie e dei pazienti”.

MALATTIE REUMATICHE: LA PREVENZIONE PASSA ANCHE DALLA TAVOLA

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Genova, 4 aprile 2018 – I giovani dell’Europa del Sud seguono sempre meno la sana ed equilibrata dieta mediterranea, nata proprio in questi Paesi. Lo dimostrano i dati relativi all’obesità e al sovrappeso infantile. Stati che si affacciano sul Mare Nostrum come Malta (maschi: 38% e femmine: 32%), Grecia (maschi: 39% e femmine: 38%), Italia (maschi: 35% e femmine: 23%) e Spagna (maschi: 34% e femmine: 22%) presentano percentuali più alte di nazioni del Nord come Danimarca e Olanda (maschi: 15% e femmine 9%) e Norvegia (maschi: 18% e femmine 9%). La stessa contraddizione si riscontra anche all’interno del nostro Paese. Nelle Regioni del Mezzogiorno come Campania (19%), Calabria (16%), Molise (15%), Abruzzo (11%), Basilicata e Sicilia (13%) si registrano i dati più alti di obesità tra i bambini. Se non si inverte al più presto questo pericoloso fenomeno, diventa alto il rischio di dover curare, nei prossimi anni, un esercito di pazienti colpiti da malattie reumatiche. Le diete non equilibrate non provocano solo disturbi cardio-vascolari, metabolici e diverse forme di cancro, infatti possono anche rendere più frequenti altre patologie serie come artriti, lupus, gotta e osteoporosi. E’ questo uno degli argomenti che sarà al centro del XVII Congresso Mediterraneo di Reumatologia che si terrà dal 12 al 14 aprile a Genova e che vedrà la partecipazione di oltre 400 reumatologi, oltre che a pazienti, provenienti 45 diverse nazioni. E per la prima volta al mondo un evento scientifico verrà interamente dedicato al problema e alle connessioni tra dieta, clima e malattie reumatiche. (Per iscrizioni e ogni altra informazione visitare www.mediterraneanrheuma.com) “Nuove abitudini alimentari stanno prendendo il sopravvento al posto della dieta mediterranea che è universalmente considerata la più salutare – afferma il prof. Maurizio Cutolo, organizzatore del congresso internazionale e Direttore della Divisione Universitaria di Reumatologia del DiMI e del Policlinico San Martino in Genova. -. Seguire fin dai primi anni di vita un’alimentazione equilibrata significa fare una prevenzione primaria di molte malattie croniche. In effetti è dimostrato che alcuni costituenti nutrizionali possono svolgere una funzione protettiva contro i processi infiammatori che sono alla base di quasi tutte le patologie reumatiche. Bisogna quindi usare regolarmente verdura e frutta, possibilmente colorata, perché rappresentano un’importante fonte di fibre e vitamine antiossidanti e quindi anti-lesioni cellulari. Simili vantaggi si ottengono anche dal pesce azzurro e rosa che sono ricchi di preziosi acidi grassi omega-3. Ed infine è molto importante il consumo di derivati del latte, anche di capra, che apportano calcio e altri sali minerali. Va invece limitato il più possibile l’uso di bevande zuccherate e del sale da cucina perché il cloruro di sodio, oltre a favorire l’ipertensione, attiva alcune cellule infiammatorie come i linfociti Th-17 coinvolti nel processo infiammatorio”.

#REUMADAYS FA TAPPA A BRESCIA

Arriva la campagna nazionale della SIR per insegnare ai cittadini come giocare d’anticipo

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Brescia, 28 marzo 2018 –Le malattie reumatiche, sono oltre 150 diverse patologie che interessano l’apparato muscolo-scheletrico e che colpiscono più di 5 milioni di italiani. Per aumentare il livello di conoscenza si terrà a Brescia la settima tappa della campagna nazionale #ReumaDays la SIR incontra i cittadini. Il 4 e il 5 aprile (dalle ore 11 alle 18) gli specialisti della Società Italiana di Reumatologia (SIR) saranno in Largo Formentone presso un info-point, allestito in una tensostruttura, nel quale spiegheranno come giocare d’anticipo contro malattie molto serie come artrite reumatoide, spondilite, artrite psoriasica, lupus eritematoso sistemico, sclerodermia e altre connettiviti, polimialgia reumatica e inoltre artrosi, osteoporosi e reumatismi extra-articolari (tra cui la fibromialgia). Verrà distribuito l’opuscolo Come prevenire e affrontare le malattie reumatiche e sono previsti anche incontri di educazione alla salute, tavole rotonde cui partecipano reumatologi con altri specialisti e pazienti e dimostrazioni pratiche di esami come capillaroscopia del microcircolo periungueale (per la diagnosi precoce del fenomeno di Raynaud) e valutazioni ecografiche articolari (per la diagnosi precoce della artrite). Nelle due giornate saranno presenti i volontari delle associazioni dei malati reumatici. L’evento viene presentato oggi in una conferenza stampa presso la il Palazzo della Loggia. “Nonostante siano sempre più diffuse, solo il 54% degli italiani sa che molte patologie reumatiche sono spesso curabili quando diagnosticate in tempi brevi – afferma la prof.ssa Angela Tincani, Responsabile della Reumatologia e Immunologia Clinica degli Spedali Civili di Brescia e Consigliere Nazionale SIR -. Per sette cittadini su dieci, invece, esse consistono in semplici dolori provocati dall’invecchiamento o dal clima. In realtà, sono malattie che, oltre a minare seriamente la qualità della vita, possono, in alcuni casi, metterla anche in serio pericolo. Soprattutto quando non vengono curate in modo adeguato e tempestivo. Grazie alle nuove terapie farmacologiche si può garantire la remissione di molte delle malattie reumatiche, permettendo, quindi, un ritorno ad una vita normale. Tuttavia, in ancora troppi casi siamo costretti a intervenire quando è già tardi e le cure risultano così meno efficaci. La nostra Società Scientifica ha perciò deciso di “scendere in piazza” in 11 città italiane per porre l’accento sui campanelli d’allarme da non trascurare. Gonfiore e dolore articolare, dolori muscolari persistenti, stanchezza cronica, rigidità osteoarticolare e lombalgia, mani che cambiano di colore con il freddo, secchezza oculare, sono sintomi che spesso si manifestano in corso di malattia reumatica. Chi ne soffre deve quindi rivolgersi tempestivamente al suo medico di famiglia che valuterà se consultare lo specialista reumatologo”. #ReumaDays è una campagna che gode del patrocinio del Ministero della Salute. “Il contrasto alle malattie reumatiche passa anche dagli stili di vita sani – aggiunge la prof.ssa Tincani -. Come prima cosa va tenuto sempre sotto controllo il peso corporeo perché i chili di troppo causano un sovraccarico delle articolazioni e a lungo andare possono danneggiarle. Un altro fattore di rischio estremamente pericoloso è il fumo. Le sigarette, oltre ai tumori e ai disturbi cardiovascolari, favoriscono anche l’insorgenza di patologie autoimmuni sistemiche. Si calcola che, in una persona geneticamente predisposta, il fumo di sigaretta faccia aumentare di ben 15 volte il rischio di artrite reumatoide. Nel nostro Paese, alcuni comportamenti non corretti sono ancora troppo diffusi e, infatti, oltre 11 milioni di italiani sono tabagisti mentre il 45% degli adulti è in sovrappeso. Durante questo tour spiegheremo anche le regole del benessere che devono essere sempre seguite a partire dalla giovane età”.

 

“E’ un piacere e un dovere scendere in piazza a fianco dei reumatologi per una campagna che vuole raggiungere in modo capillare più cittadini possibili – commenta Rocco Furfari, Vice Presidente dell’Associazione Bresciana Artrite Reumatoide (ABAR) . Come rappresentanti dei pazienti sappiamo perfettamente che alcune malattie possono rendere difficili o impossibili semplici gesti quotidiani come aprire un barattolo, mettere una firma su un documento o guidare un’automobile. Ben vengano quindi tutte le iniziative volte a contrastare questi disturbi sempre più diffusi”. “La nostra città è lieta di ospitare questa innovativa campagna della SIR – aggiunge Donatella Albini, Consigliere e Delegato alla Sanità del Comune di Brescia -. Favorire la consapevolezza dei cittadini su come salvaguardare il proprio benessere deve essere una priorità di tutte le istituzioni, anche quelle locali. Una corretta informazione è il primo passo da fare in questa direzione”.

 

Artriti croniche: una nuova app gratuita per i giovani pazienti

Si chiama RheumaBuddy e può essere scaricata su App Store e Google Play.
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Roma, 17 ottobre 2017 – Dalla Società Italiana di Reumatologia (SIR) in arrivo una nuova App gratuita per i giovani pazienti colpiti da artriti croniche. Si chiama RheumaBuddy ed stata sviluppata grazie alla collaborazione tra un’associazione danese di giovani pazienti (FNUG), la Daman (azienda danese leader nel settore) e i giovani della SIRyoung che hanno lavorato per renderla accessibile anche nel nostro Paese. Può essere scaricata gratuitamente su App Store e Google Play ed è consultabile da tablet o smartphone. “RheumaBuddy ha un duplice utilizzo – afferma la dott.ssa Alessia Alunno Presidente di SIRyoung -. Da un lato funge da diario interattivo per monitorare l’impatto della malattia sulla vita quotidiana. Permette di registrare informazioni come dolore, inclusa una mappa corporea per poterlo facilmente localizzare, rigidità articolare e stanchezza ma anche umore, attività fisica e lavorativa. Dall’altro incorpora un forum accessibile solo agli utenti della App per poter interagire con coetanei che stanno vivendo la stessa esperienza e condividere pensieri, opinioni e aiuto reciproco. Il dispositivo permette anche di elaborare grafici temporali per valutare l’andamento dei sintomi tra una visita di controllo e l’altra e di condividere questi documenti con il proprio medico. Inoltre consente all’utente di registrare note scritte, audio o fotografiche per mantenere traccia di eventi rilevanti”. La nuova App è presentata a termine delle iniziative realizzate per la Giornata Mondiale del Malato Reumatico e i giovani della SIR hanno voluto ufficializzare la nascita della commissione a loro dedicata in seno alla Società Italiana di Reumatologia (SIR) con il lancio di questo progetto innovativo. “Siamo convinti che RheumaBuddy avrà un impatto importante dal momento che una migliore consapevolezza della propria condizione e di cosa contribuisce al proprio benessere è il primo passo per migliorare la qualità di vita dei giovani pazienti” aggiunge la dott.ssa Alunno.

Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.rheumabuddy.com

Malattie Reumatiche: 5 milioni gli italiani colpiti ma troppo tardive le diagnosi

Il prof. Mauro Galeazzi: “Sono patologie molto diffuse ma ancora sottovalutate dai pazienti che spesso non segnalano tempestivamente i sintomi al proprio medico curante

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Roma, 12 ottobre 2017 – Aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza dei cittadini sui 150 disturbi reumatici che minano seriamente la qualità di vita e la salute di oltre 5 milioni di italiani. E insegnare ai pazienti l’importanza di segnalare tempestivamente i sintomi delle patologie al proprio medico in modo da riuscire a trattarle nei modi e nei tempi adeguati. Sono questi i due principali obiettivi della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche (World Arthritis Day) che si celebra domani in tutti e cinque i continenti.  “Il primo passo nella gestione di una patologia è imparare a riconoscerne i sintomi” sottolinea il prof. Mauro Galeazzi Presidente Nazionale della SIR che domani interverrà al convegno Le Malattie Reumatologiche e i 21 Sistemi Sanitari Regionali organizzato presso il Senato dalla Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (APMAR). “Persistenti dolori articolari e muscolari, spossamento e stanchezza, rigidità, ansia e depressione sono i principali segnali di quasi tutti i disturbi reumatici – prosegue Galezzi -. Chi ne soffre deve rivolgersi immediatamente ad uno specialista ma questo non sempre avviene. Per esempio la fibromialgia nel 75% dei casi non viene riconosciuta e in media la diagnosi arriva dopo cinque anni dall’insorgenza. E’ una sindrome muscolo-scheletrica spesso confusa con il semplice mal di schiena ma in realtà rappresenta un problema ben più serio e grave che deve essere affrontato con cure specifiche”. A corollario della Giornata Mondiale l’APMAR promuove l’evento #diamoduemani. Domenica 15 ottobre a Roma, in Piazza di Spagna, saranno allestiti tre stand tematici per far comprendere a tutti cosa si prova a “convivere” con una malattia reumatologica. “Siamo lieti di partecipare e dare il nostro contributo a questa iniziativa – aggiunge il prof. Galeazzi -. Informazione e prevenzione sono, infatti, due ottime armi a nostra disposizione contro delle patologie che sono destinate a crescere di pari passo con l’aumento dell’età media della popolazione. Tuttavia sono sottovalutate da parte dei cittadini nonostante la loro grande diffusione. Solo l’artrite e l’artrosi interessano il 16% della popolazione residente nel nostro Paese e rappresentano le due patologie croniche più diffuse dopo l’ipertensione. L’osteoporosi invece colpisce un italiano su tre con più di 75 anni. In occasione della Giornata Mondiale vogliamo sensibilizzare anche le Istituzioni. Un’altra sfida da vincere è favorire il più possibile l’accessibilità alle cure da parte dei pazienti. Bisogna istituire un fondo nazionale per i farmaci biologici in reumatologia perché grazie a queste terapie possiamo contrastare in modo efficace malattie gravi e invalidanti come il lupus eritematoso, l’artrite reumatoide o le artriti croniche infiammatorie”.