Questa situazione, che si estende in misura più o meno evidente in tutta Italia, ha portato l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) a lanciare il progetto ‘Prostata: sul tumore vince chi gioca d’anticipo’, un vero e proprio “Tour della prevenzione” in ventitré città che permette agli oncologi di parlare esclusivamente agli anziani di lotta alle neoplasie nei centri ricreativi per la terza età.L’iniziativa, realizzata con successo da AIOM, grazie al contributo incondizionato di Janssen, farmaceutica di Johnson & Johnson, è giunta al suo ultimo appuntamento, che si svolgerà domani pomeriggio a Palermo alle ore 17:30 presso il centro CSA Auser in Via Nissa, 1.
“Sapere che il 79% degli anziani non ritenga utile modificare le abitudini scorrette in età avanzata è preoccupante – ha commentato il prof. Antonio Russo, direttore dell’Oncologia Medica all’Azienda Ospedaliero- Universitaria ‘P. Giaccone’ di Palermo e consigliere nazionale AIOM -. È invece ampiamente dimostrata l’azione protettiva e antitumorale della dieta mediterranea e di una regolare attività fisica,in grado di contrastare i principali processi degenerativi legati all’invecchiamento, di prevenire i disturbi cardiovascolari e metabolici e diminuire anche il rischio oncologico.Anche fumo e alcol devono essere evitati, basti pensare che smettere di fumare in età avanzata, e lo confermano recenti studi, riduce il rischio di invalidità e morte fino al 34%”.
Il tour si focalizza soprattutto sui tumori negli over65, primo tra tutti quello della prostata, per spiegare che si può prevenire, ma anche che quando colpisce può essere sconfitto e si può ritornare a una vita normale. Obiettivo dunque è intercettare questa fascia di popolazione per la quale non esistono programmi di informazione adeguati. “Correggerei comportamenti a rischio come l’abitudine al fumo, il consumo di alcol o la sedentarietà porta enormi vantaggi anche in età matura, riducendo la probabilità di sviluppare una neoplasia –aggiunge l’oncologo -. Con l’invecchiamento, il rischio di cancro è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte rispetto a quelle di 45-65 anni. Nonostante ciò, il 40% dei tumori può essere prevenuto attraverso uno stile di vita salutare. Una dieta sana ha importanti effetti positiviperché, quando si è colpiti dalla malattia, può rallentare la progressione del cancro e aiutare il paziente a rispondere meglio alle terapie. E l’oncologo ha un ruolo chiave nell’informareil paziente non solo sulla patologia e sui trattamenti ai quali sarà sottoposto, ma soprattutto su come gestire il tumore, partendo dalla correzione di quei comportamenti sbagliati come l’abitudine al fumo, il consumo di alcolici, l’alimentazione poco equilibrata e la sedentarietà”.