ESAMI CLINICI IN CRESCITA DEL 20% OGNI ANNO

La SIBIOC: “dobbiamo riorganizzare la rete dei laboratori”IMG-20170130-WA0009

Roma, 30 gennaio 2017 – “Cresce in Italia il numero di esami clinici richiesti ai laboratori del servizio sanitario nazionale. In alcuni settori della medicina, come le malattie cardiovascolari, nel diabete e nell’insufficienza renale, l’incremento annuo arriva al 20%. Questo è dovuto alla deospedalizzazione dei pazienti colpiti da patologie croniche e, talvolta, dal ricorso alla medicina difensiva. Non sempre, però, i test prescritti tengono conto dei criteri di appropriatezza. E’ necessario interrompere quanto prima questo boom di prescrizioni non sempre indispensabili, per evitare sprechi all’intera collettività e migliorare l’assistenza sanitaria nel nostro Paese”. E’ questo l’appello lanciato dal prof. Marcello Ciaccio, Presidente Nazionale della SIBIoC (Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica), in un incontro con i giornalisti organizzato oggi a Roma. “Gli esami di laboratorio influenzano il 70% delle diagnosi mediche e quindi dei successivi trattamenti – afferma il prof. Ciaccio -. Per questo è necessario riorganizzare le rete di queste strutture in Italia in modo che solo in pochi laboratori ci siano le strumentazioni e siano svolte le attività di secondo e terzo livello, specialistiche e ultra specialistiche. Per esempio, le indagini sofisticate come quelle di genetica molecolare non dovrebbero essere eseguite in tutti gli ospedali. Come spesso accade, le Regioni del Sud sono più penalizzate rispetto a quelle del Nord, anche se nel Mezzogiorno esistono numerose eccellenze. In tal modo, si eviterebbero sprechi e inappropriatezza che può portare risultati falsamente positivi che scatenano a loro volta altre indagini, visite e terapie inutili. Da qui il nostro invito a incrementare le strutture accreditate secondo la normativa del Ministero della salute”. “Ma – sottolinea Ciaccio – va combattuta anche la troppa medicina difensiva. Il disegno di legge sul rischio professionale, recentemente approvato dal Senato, potrà ridurre il ricorso ad analisi svolte solo evitare controversie legali. Siamo pronti a dare il nostro contributo e a collaborare con tutte le Istituzioni”.

 

 

FERRARA PRIMA “CITTÀ DELLA PREVENZIONE” AL MONDO

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Ferrara, 24 gennaio 2017 – Su dodicimila cittadini, dipendenti dell’università, dell’azienda ospedaliera di Cento, visitatori delle mostre d’arte, ben il 7% è risultato ad alto rischio cardiovascolare. Persone che ignoravano di essere malate: lo hanno scoperto compilando la carta del rischio sui posti di lavoro e negli itinerari artistici: sono state prese immediatamente in carico dalla Cardiologia ed ora saranno trattate. E un altro 22% si è accorto di essere al limite dell’insorgenza di patologie e quindi è stato invitato ad eseguire controlli periodici. In totale, il 30% dei cittadini ha tratto beneficio da questa iniziativa. E’ questo uno dei risultati più eclatanti dell’avvio del progetto “Ferrara città della prevenzione”. Che ora sarà esteso a tutte le categorie lavorative, alle scuole, agli anziani, all’intera comunità. E non solo a tutela del cuore: si sta già lavorando per creare un vero passaporto del benessere con carte del rischio per le malattie metaboliche, reumatologiche, oncologiche, pneumologiche. Dopo quattro mesi dalla presentazione ufficiale della campagna al congresso della Società Europea di Cardiologia, il progetto è già pienamente attivo – come hanno spiegato oggi in una conferenza stampa nella città estense, il prof. Roberto Ferrari, Direttore della Cardiologia e il Rettore Giorgio Zauli, con Francesco Cognetti, Presidente della Fondazione “Insieme contro il cancro”.

“Stiamo cablando tutte le scuole, abbiamo attivato una ‘casa’ per la prevenzione con una cucina dove gli chef tengono corsi per ricette funzionali al benessere e con postazioni per calcolare la carta del rischio, proprio davanti al palazzo dei Diamanti, nel cuore della città. E in più – primo caso al mondo – si è deciso di creare un centro di Ateneo per la prevenzione della salute sociale, medica e ambientale e si è varata la prima facoltà in Italia di Medicina, Farmacia, Prevenzione. “La prevenzione – sottolinea il Magnifico Rettore – sarà la griffe della nostra Università per i prossimi dieci anni. E non vi partecipa solo Medicina: fa prevenzione Chimica quando progetta i sensori per la purezza dell’ambiente o rende la plastica immune, la fa Fisica quando inventa fibre per energie pulite per il fotovoltaico, Architettura quando progetta una città finalizzata al benessere”.

“Siamo partiti dalla carta del rischio cardiovascolare perché prevista nelle linee guida internazionali –sottolinea Ferrari -. Ormai è dimostrato che individui che hanno geneticamente bassi valori di pressione arteriosa e basso colesterolo non sviluppano malattie cardiovascolari. Se riuscissimo ad abbassare la pressione arteriosa di 10 mm di mercurio e il colesterolo di 1mmol potremmo evitare il 90% delle patologie a carico del cuore. Ma tutto questo va fatto in giovane età perché queste malattie hanno una lunga incubazione: da qui l’importanza del nostro progetto che punta a prevenzione e individuazione precoce di problemi per garantire ai cittadini un lungo benessere”. Ferrara, con 133mila abitanti, presenta un territorio ideale per passare dalle parole ai fatti e per dare respiro a questa iniziativa ambiziosa, unica a livello internazionale.

“Un gran bel progetto – aggiunge il prof. Francesco Cognetti – anche per la prevenzione oncologica. Ben il 40% delle neoplasie si può evitare adottando corretti stili di vita: non fumare, seguire la dieta mediterranea, combattere la sedentarietà e l’eccessivo consumo di alcol, sottoporsi alle vaccinazioni. Per questo la fondazione Insieme contro il cancro è partner della campagna. Da tempo abbiamo sposato il concetto della medicina dei sani. Il fumo di sigaretta è il fattore di rischio più noto per l’insorgenza delle neoplasie e delle patologie cardiovascolari, ma anche la sedentarietà. Il 40% degli italiani infatti non pratica attività fisica e solo il 20% dei cittadini segue la dieta mediterranea che è quella universalmente considerata la più salutare. E ben il 20% degli under 19 è un consumatore abituale di alcol. Il progetto Ferrara Città della Prevenzione è un interessante esperimento che speriamo presto sia esportato in altre zone del nostro Paese”.

SIMG: “LE VACCINAZIONI SIANO UN OBBLIGO ASSOLUTO PER I CLINICI”

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Firenze, 20 gennaio 2017 – “Plaudiamo all’approvazione del Piano nazionale vaccini. Chi vuole fare parte della comunità scientifica del Paese deve accettare le evidenze scientifiche. Una di queste riguarda proprio i vaccini, che costituiscono una pratica medica indispensabile e imprescindibile. Queste strumenti fondamentali di profilassi dovrebbero rappresentare un obbligo assoluto per i clinici. Proponiamo cioè che sia considerato non opponibile da parte dei medici convenzionati e dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale l’obbligo di accettare, oltre alle leggi sanitarie dello Stato, anche gli atti di programmazione e di indirizzo fondati su evidenze scientifiche incontrovertibili, come quelli previsti nel Piano Nazionale Vaccini”. Un obbligo che per il dott. Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), dovrebbe riguardare in primo luogo gli iscritti alle società scientifiche. “In questi giorni – continua il dott. Cricelli – sono avvenuti due passaggi fondamentali per la sanità italiana: innanzitutto l’approvazione dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), che contengono un particolare focus sull’estensione delle garanzie vaccinali e sulla relativa copertura finanziaria per le Regioni. In secondo luogo l’approvazione del Piano nazionale vaccini 2017-2019 da parte della Conferenza Stato-Regioni, che implica una nuova concezione della prevenzione attraverso azioni concrete, in linea con quanto previsto dal Piano nazionale della Prevenzione. In un momento di crisi economica sta aumentando l’offerta del Servizio Sanitario Nazionale ed è importante che i cittadini siano consapevoli di queste opportunità”. “Il ddl Gelli sulla responsabilità professionale degli operatori sanitari prevede che l’operato dei medici sia riferito a evidenze chiare e pubbliche – conclude il dott. Cricelli -. E le linee guida, che diventeranno accessibili per tutti, conterranno le buone pratiche che i medici saranno obbligati a seguire per salvaguardare la salute dei cittadini. In vista della definitiva approvazione di questo provvedimento che comporterà l’accreditamento delle Società Scientifiche in grado di realizzare le linee guida per il nostro Paese, intendo proporre all’esecutivo della SIMG una norma regolamentare che preveda l’obbligo per tutti i soci iscritti o che intendano richiedere l’iscrizione alla SIMG di accettare, rispettare e applicare le buone pratiche della Medicina e della Sanità come previsto dall’art.5 del ddl Gelli, incluso l’obbligo all’informazione, all’adesione alle campagne vaccinali e alla somministrazione dei vaccini. In difetto sarà negata l’iscrizione alla SIMG. Suggerisco inoltre che questa norma regolamentare sia estesa a tutte le Società che intendano essere riconosciute secondo quanto previsto dal ddl Gelli”.

INFLUENZA:  IL PICCO DELL’INFLUENZA, 552.300 GLI ITALIANI A LETTO

I bambini fino a 4 anni i più colpiti

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L’influenza ha raggiunto il picco e sta iniziando il suo declino in tutte le fasce d’età. Il numero di nuovi casi stimati nella prima settimana del 2017 è stato pari a 552.300, negli ultimi 7 giorni del 2016 ne erano stati registrati 603.400. Il virus quest’anno è arrivato in anticipo rispetto alle precedenti stagioni influenzali con una conseguente ascesa precoce. Il sistema e i medici di famiglia stanno reggendo l’impatto dell’epidemia con un considerevole aumento del carico di lavoro, ancora più marcato a seguito della concentrazione dei casi nel tempo e nel periodo delle festività natalizie”. Secondo il dott. Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), il virus, che finora ha colpito in totale 2 milioni e 486mila cittadini, costringerà a letto nelle prossime settimane poco più di un milione e mezzo di persone. “È una stima – sottolinea il dott. Cricelli – che potrà essere modificata in relazione a eventuali recrudescenze dell’epidemia. Possiamo stilare un primo bilancio di metà stagione. La situazione è sotto controllo, quest’anno il virus è di media intensità: stiamo valutando le complicanze causate dalla malattia e le sindromi virali non influenzali sono, come sempre, più numerose di quelle determinate dall’influenza. Le cosiddette sindromi respiratorie acute, cioè le patologie delle prime vie aeree, includono il raffreddore comune e forme simili e possono quindi colpire anche le persone vaccinate contro l’influenza”. Nella settimana dal 2 all’8 gennaio il livello di incidenza del virus in Italia è stato pari a 9,11 casi per mille assistiti. La fascia di età maggiormente colpita è stata quella dei bambini al di sotto dei cinque anni in cui si è osservata un’incidenza pari a circa 17,47 casi per mille assistiti e quella tra 5 e 14 anni (pari a 9,27). Nella prima settimana del 2017 tutte le Regioni italiane hanno affrontato il periodo epidemico. In Piemonte, Val d’Aosta, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Basilicata si è osservata un’incidenza pari o superiore a 10 casi per mille assistiti.

AIOM: “TRE PREMI PRESTIGIOSI ALLO SPOT CONTRO IL FUMO PER INFORMARE I GIOVANI”

ScreenHunter_178 Jan. 13 09.50Roma, 13 genniao 2017 – Prestigiosi riconoscimenti per lo spot prodotto dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) che vede protagonista la campionessa di tennis Flavia Pennetta. Tre i riconoscimenti conquistati alla 21a edizione di Mediastars, Premio Tecnico della pubblicità italiana che viene assegnato ogni anno a Milano. Lo spot ha ottenuto, nell’ambito della sezione “Tecnica Audiovisiva”, il Primo Premio nella categoria “No Profit”, e due Special Star, per la Direzione Creativa (Marco Ferro) e per la Regia (Enrico Soci). Il video è parte della campagna nazionale Con le sigarette…Meglio Smettere realizzata dall’AIOM e indirizzata ai ragazzi delle scuole inferiori e superiori per sensibilizzarli sui rischi legati al consumo di prodotti a base di tabacco. Il progetto, reso possibile da un educational grant di MSD, è stato lanciato nel gennaio scorso dalla Società scientifica e prosegue quest’anno con la seconda edizione. “Siamo orgogliosi del risultato raggiunto – spiega il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM