FONDAZIONE POLIAMBULANZA: “PROGETTO SMS”, IL FILO DIRETTO TRA SALA OPERATORIA E FAMILIARI

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Brescia, 18 aprile 2019 – Un sistema di messaggistica istantanea per informa la famiglia del paziente sugli step dell’iter chirurgico: un sms quando il paziente entra effettivamente in sala operatoria, un sms quando finisce l’intervento chirurgico e uno quando il parente esce dal blocco operatorio. Serve per tranquillizzare i parenti del ricoverato, informandoli di quanto avviene. Un vero filo diretto tra la sala operatoria e il parente in attesa, per diminuire ansia e preoccupazioni, un’idea semplice quanto innovativa, ‘dalla parte delle famiglie’ che aspettano notizie, che a volte tardano ad arrivare perché semplicemente il chirurgo deve terminare altri interventi ed esce dalla sala operatoria dopo ore. Con grande apprensione per chi è fuori. Questo progetto pilota vede protagonista l’Unità Chirurgica Cardio Vascolare del Poliambulanza di Brescia, diretta dal dr. Raffaello Bellosta, e verrà poi esteso a tutti i reparti. “Uno dei momenti più importanti che caratterizzano un’operazione chirurgica è la richiesta di notizie da parte dei parenti – spiega Bellosta -. Da qui, l’idea di un nuovo servizio, unico a Brescia e tra i primi in Italia”. “I momenti tecnici dell’intervento sono diversi da quelli che ci si aspetta – prosegue Bellosta -. Ad esempio, si pensa che quando il paziente entra in sala operatoria, inizi subito l’intervento chirurgico, e che esca subito dopo. La realtà dei fatti è diversa, perché c’è la preparazione, al termine il risveglio ecc. Quindi, se va bene, l’intervento non inizia prima di mezz’ora, o anche un’ora. Il parente che è in attesa quindi percepisce dei tempi molto lunghi, che aumentano la sua ansia. Con questo Progetto SMS invece lo informiamo di questi tempi tecnici, col risultato di tranquillizzarlo. Si crea una sorta di filo diretto con il familiare, dalla sala operatoria a quando esce”. L’Unità Chirurgica Cardio Vascolare farà da apripista in quanto reparto più ‘smart’, ma l’obiettivo è quello di estendere il servizio a tutti i reparti della Poliambulanza nel giro dei prossimi mesi”.

ASST del Garda per la prevenzione cardiovascolare femminile

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In Lombardia colpisce circa 20.000 donne l’anno

Brescia, 12 aprile 2019 – Torna l’appuntamento “l’Open Week” promosso da Onda-Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere al quale ASST Garda aderisce offrendo a tutte le donne la rilevazione di alcuni parametri ed un consulto medico. L’obiettivo è la promozione della salute femminile con focus di promuovere la prevenzione e la cura delle patologie cardiache. A Desenzano, Gavardo e Manerbio le donne potranno effettuare gratuitamente, senza prenotazione, la misurazione di peso, indice di massa corporea (BMI), pressione arteriosa, colesterolo ed effettuare un colloquio con medici e personale sanitario per la compilazione della Carta del Rischio approvata dal Ministero della Salute.

Il calendario delle iniziative prevede:

martedì 16 aprile dalle 9.00 alle 12.00 presso Palazzo Todeschini durante il mercato settimanale di Desenzano

mercoledì 17 aprile dalle 9.00 alle 12.00 presso l’ingresso del Presidio Ospedaliero di Gavardo

giovedì 18 aprile, dalle 9.00 alle 12.00 presso l’ingresso del Presidio Ospedaliero di Manerbio

Tumori urologici: sei italiani su dieci non conoscono la prevenzione

Nasce il nuovo portale della SIUrO “www.tumorigenitourinari.net.”

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Alberto Lapini, presidente SIUrO

 

Bologna, 11 aprile 2019 – Grande diffusione registrata tra la popolazione eppure ancora poco conosciuti. Sono i tumori urologici che complessivamente colpiscono, ogni anno, 77.900 uomini e donne nel nostro Paese. Eppure, il 44% degli italiani non sa che esistono cure efficaci in grado di contrastarli. In particolare, spaventa la scarsa consapevolezza per quanto riguarda la prevenzione primaria e secondaria. Il 61% ignora che si possono evitare innanzitutto attraverso stili di vita sani. Appena il 9% riconosce il fumo di sigaretta come causa del carcinoma della vescica. Mentre sedentarietà e obesità sono considerati fattori di rischio delle neoplasie alla prostata e al rene per solo il 38% dei cittadini. Il 53% sa che attraverso l’autopalpazione è possibile individuare la presenza di un tumore del testicolo. Ma il 79% non è mai andato dall’urologo per una visita di controllo. Sono questi alcuni dei dati del sondaggio on line svolto su oltre 2.000 persone dalla Società Italiana di Urologia (SIUrO). L’indagine è presentata oggi in occasione dell’apertura del XXIX Congresso Nazionale della Società Scientifica che vede riuniti fino a sabato a Bologna oltre 300 Specialisti. Per promuovere una maggiore cultura sul cancro della prostata, vescica, rene e testicolo la SIUrO lancia oggi un nuovo portale www.tumorigenitourinari.net, il primo interamente dedicato alle neoplasie urologiche. “Otto italiani su dieci vogliono saperne di più su patologie che rappresentano il 20% di tutti i tumori registrati nel nostro Paese – afferma il dott. Alberto Lapini, Presidente Nazionale SIUrO -. Il numero di nuovi casi risulta in costante aumento. Vogliamo quindi promuovere la prevenzione e aumentare le diagnosi precoci attraverso una corretta e adeguata informazione”. Sul nuovo portale ampio spazio viene dedicato al tema delle cure e degli effetti collaterali. Sempre secondo il sondaggio della SIUrO, il 41% degli italiani sostiene che l’impotenza sia la principale conseguenza del trattamento del tumore della prostata. “Le nuove terapie hanno aumentato i tassi di guarigione e al tempo stesso sono meno invasive rispetto al passato – aggiunge il dott. Renzo Colombo, Vice Presidente della SIUrO e Coordinatore Responsabile del portale -. Nel caso specifico del carcinoma prostatico circa un terzo dei casi risultano poco aggressivi e possono essere trattati con la sorveglianza attiva e quindi attraverso un monitoraggio costante dell’eventuale evoluzione della malattia. Tutte le neoplasie genito-urinarie sono sempre più patologie croniche e come tali possiamo controllarle. La scelta della procedura terapeutica deve tenere conto degli effetti collaterali e delle attese del paziente, come la salvaguardia di un’attività sessuale soddisfacente, della fertilità e di un rapido reinserimento nel mondo sociale e professionale”.

La SIUrO è una Società Scientifica nata e cresciuta per riunire al suo interno tutte le diverse figure professionali che si occupano dei tumori genito-urinari come oncologi, urologi, radioterapisti, patologi, medici nucleari, geriatri e psicologi. “La multidisciplinarietà oggi è una inevitabile necessità e non più una semplice opzione – sottolinea il dott. Giario Conti, Segretario e Tesoriere Nazionale SIUrO -. Richiede che tutti gli specialisti lavorino in team e che siano costantemente informati sulle novità scientifiche e le innovazioni tecnologiche. Così possiamo sempre proporre ai malati percorsi diagnostico-terapeutici adeguati. Inoltre si riducono i tempi di attesa e gli esami inutili, garantendo al tempo stesso migliori risultati e minori costi sociali. La formazione degli specialisti è quindi una delle nostre priorità ma al tempo stesso vogliamo rivolgerci alla popolazione con campagne educazionali specifiche. Anche il nostro nuovo portale www.tumorigenitourinari.net è realizzato nel solco della nostra multidisciplinarietà. Abbiamo creato una squadra di 22 specialisti di diverse aree che rispondono a tutte le domande di pazienti, caregiver nonché semplici utenti del web”. La Rete si conferma infine il principale “luogo” dove cercare notizie di salute e infatti viene scelta come primo strumento d’informazione dal 36% degli italiani. “Non sempre tutto quello che si trova sul web è corretto – conclude il dott. Colombo -. Anche in uro-oncologia esiste il problema delle fake news e come Società Scientifica interverremo anche sui principali social media per contrastare un fenomeno preoccupante e in costante crescita. Un altro tema al centro delle nostre campagne informative on line sarà quello della promozione delle visite specialistiche. E’ infatti possibile prevenire i tumori anche sottoponendosi regolarmente a controlli con un urologo”.

In occasione del congresso di Bologna viene lanciato anche il nuovo canale You Tube (SIUrO TV) sui cui saranno caricate interviste agli specialisti della Società Scientifica, approfondimenti e video-pillole con i consigli degli esperti.

Nasce SIDeMaST Tv, il canale ufficiale della dermatologia italiana

Il presidente Calzavara-Pinton: “On line solo informazioni scientificamente corrette spiegate con un linguaggio semplice, per informare e sensibilizzare il pubblico e per contrastare tutte le fake news sulla pelle”

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Milano, 8 aprile 2019 – Uno spot spiega che la nostra pelle è l’organo più esteso dell’organismo umano, il nostro confine con il resto del mondo e per questo costantemente sotto tiro per l’aggressione di agenti fisici, chimici e infettivi. E tra questi pericolosi agenti c’è anche l’esposizione al sole. Tutte le informazioni su come conservare al meglio la nostra pelle e curarne le malattie sono contenute nel primo canale YouTube della dermatologia italiana. È infatti attivo da oggi SIDeMaST TV: il canale YouTube della Società Italiana di Dermatologia. “L’obiettivo della nostra Società scientifica, la più antica del settore (fondata nel 1885), è quello di utilizzare nuove forme di comunicazione per raggiungere fasce sempre più ampie di popolazione – spiega Piergiacomo Calzavara-Pinton, Presidente di SIDeMaST e Direttore della Scuola di Specializzazione in Dermatologia e Venereologia dell’Università di Brescia -. Mai come oggi è necessario diffondere una corretta conoscenza sulle patologie che interessano la pelle, oltre 3.000, con un linguaggio comprensibile a tutti ma scientificamente ineccepibile. Consideriamo che almeno una volta nella vita ciascuno ha bisogno di rivolgersi a un dermatologo: è quindi fondamentale avere indicazioni adeguate sul riconoscimento delle malattie cutanee per non sottovalutare i segnali”. Se la maggior parte delle patologie della pelle è benigna (ma tuttavia può comunque condizionare negativamente la qualità della vita dei pazienti), in alcuni casi possono causare inabilità e gravissima sofferenza fisica e psicologica ed in altri avere una prognosi negativa se trascurate. “Ad esempio – continua il prof. Calzavara Pinton – va informata la popolazione sui rischi dell’esposizione sconsiderata al sole e l’aumento dei casi di melanoma e degli altri tumori cutanei che, se non scoperti in fase precoce, possono comportare il rischio di morte. È importante, perciò, potenziare la conoscenza e diffondere la cultura della prevenzione e della diagnosi precoce”. Nel campo delle malattie infiammatorie ci proponiamo invece di sensibilizzare i pazienti sulla disponibilità di nuove cure che hanno rivoluzionato la prognosi di malattie molto diffuse come psoriasi e dermatite atopica.
Infine, bisogna verificare le informazioni che viaggiano ora sul web, spesso sbagliate e “maliziose” (fake news) e quindi dare all’ utente una fonte controllata.
SIDeMaST TV dà voce alla figura più accreditata: il dermatologo. Sul canale YouTube andranno in onda interviste agli esperti sull’importanza del ruolo del dermatologo, commenti a fatti di cronaca, appelli alle istituzioni, ‘pillole’ sulle principali malattie cutanee, con consigli e istruzioni pratiche per agire in modo corretto. E reportage dal XXIV Congresso Mondiale di Dermatologia, che quest’anno, dopo oltre 40 anni, si svolgerà in Italia. Dal 10 al 15 giugno prossimo a Milano, al MICo, SIDeMaST sarà protagonista dell’appuntamento più importante dell’anno, con oltre 15.000 delegati provenienti da tutto il mondo.
Il link al canale è: www.youtube.com/channel/UCNgQoprGK8dlgG2JeiH1jrg

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Tumori: assistenza psicologica nell’80% delle oncologie

212 breast unit, ma le cure domiciliari sono ancora carenti

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Roma, 2 aprile 2019 – Nel nostro Paese sono attive 332 Oncologie, quasi l’80% (78,9%) ha un servizio di supporto psicologico, ma ancora troppo poche, solo il 65%, garantiscono l’assistenza domiciliare. Una forbice che si allarga spostandosi lungo la Penisola: al Nord le cure domiciliari sono infatti assicurate dal 70% delle strutture rispetto al 52% del Sud. Le Breast Unit, dedicate alla cura del tumore della mammella, sono 212 e l’80% (170) tratta più di 150 nuovi casi ogni anno (la soglia minima stabilita a livello europeo). Ma sono distribuite a macchia di leopardo: al Nord il 72% delle Oncologie (120) è dotato di un centro senologico, rispetto al 68% del Centro (57) e al 43% del Sud (35). Nonostante queste criticità da affrontare quanto prima, sono significativi i passi in avanti fatti nella definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici e assistenziali (PDTA), essenziali per garantire un’assistenza multidisciplinare: sono stati deliberati dal 73% delle strutture, per un totale di 798 documenti (in particolare per i tumori della mammella, colon-retto, polmone e prostata). I dati sullo “Stato dell’Oncologia” nel nostro Paese emergono dal convegno nazionale organizzato oggi al Senato dall’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) ed evidenziano luci e ombre nella cura del cancro. “Vanno superate le differenze territoriali nell’assistenza, che ancora oggi alimentano le liste di attesa e le migrazioni regionali, costringendo una significativa percentuale di pazienti a spostarsi dal proprio domicilio – spiega Stefania Gori, Presidente Nazionale AIOM e Direttore dipartimento oncologico, IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria-Negrar -. La svolta è rappresentata dalla reale istituzione delle reti oncologiche regionali, attive solo in Lombardia, Piemonte e Valle D’Aosta, Veneto, Toscana, Umbria, Liguria, Puglia e nella Provincia autonoma di Trento. La concreta realizzazione di questi network consentirà di migliorare i livelli di appropriatezza e di risparmiare risorse da utilizzare per velocizzare l’accesso ai farmaci innovativi. Sul fronte dell’appropriatezza, AIOM mette in campo molti strumenti: dal Libro Bianco dell’Oncologia Italiana, alle raccomandazioni cliniche e metodologiche, alle 37 Linee Guida, ai controlli di qualità nazionali per i test bio-molecolari, alle Raccomandazioni sull’implementazione del test BRCA nelle pazienti con carcinoma ovarico, fino al volume sui ‘Numeri del cancro in Italia’, che presenta ogni anno il quadro epidemiologico dei tumori. In particolare le Linee Guida, costantemente aggiornate, sono indispensabili per favorire l’appropriatezza prescrittiva sia dei trattamenti (farmacologici e non) che degli esami diagnostici e strumentali.”

Oggi, in Italia, il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Il nostro Paese, se valutato nel complesso, presenta un quadro di sopravvivenza pari o superiore alla media europea. “è necessario migliorare il livello tecnologico dei centri, sia in ambito diagnostico (radiologia e biologia molecolare) che chirurgico e radioterapico – sottolinea Giordano Beretta, Presidente eletto AIOM -. Oggi, ad esempio, la radioterapia è impiegata nella cura del 60-70% dei pazienti oncologici e si stima che il suo fabbisogno in Europa aumenterà di oltre il 15% nei prossimi 10 anni. Un’analisi economica internazionale, pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica ‘The Lancet Oncology’, ha evidenziato infatti che gli investimenti in apparecchiature radioterapiche non solo consentono il trattamento di un gran numero di pazienti, ma determinano anche vantaggi economici, tenendo conto delle risorse investite e delle vite salvate. Anche l’assistenza domiciliare, in particolare quella palliativa, è insufficiente in molte realtà, nonostante gli importanti risparmi che ne deriverebbero. È stato dimostrato che, se fosse assicurata un’adeguata assistenza domiciliare e palliativa, la degenza in ospedale si ridurrebbe da 20 a 4 giorni, con un risparmio di circa 2.000 euro a paziente”.

Senza dimenticare le campagne di prevenzione rivolte a tutti i cittadini. Nel 2018, in Italia, sono stati stimati 373.300 nuovi casi di cancro, con un aumento, in termini assoluti, di 4.300 diagnosi rispetto al 2017. E ogni giorno, nel nostro Paese, più di 510 nuovi casi (oltre il 50%) riguardano gli over 70. AIOM e Fondazione AIOM, in collaborazione con Senior Italia FederAnziani, hanno lanciato quindi il primo progetto nazionale per prevenire e vincere i tumori negli anziani (“Cancro, la prevenzione non si ferma dopo i 65 anni”). “Le prime 18 tappe si sono svolte con grande partecipazione – afferma Fabrizio Nicolis, Presidente Fondazione AIOM -. Oggi un over 65 ha ancora davanti a sé più di un ventennio. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e agli screening anche in età avanzata: una diagnosi precoce può fare la differenza. Purtroppo il 57% degli over 65 è in sovrappeso o obeso, il 9,8% fuma, il 39,2% è sedentario e solo il 10,6% consuma 5 o più porzioni di frutta e verdura ogni giorno. Vogliamo migliorare queste percentuali con un progetto che è all’avanguardia anche in campo internazionale: gli oncologi entrano nei centri anziani per sensibilizzare un grande numero di cittadini non solo sugli screening (prevenzione secondaria), ma anche sugli stili di vita corretti (prevenzione primaria) e sulle regole da seguire per evitare eventuali recidive dopo la fine dei trattamenti (prevenzione terziaria). Sono previsti in totale 50 incontri frontali nei centri anziani, con 50 corsi di ballo per favorire l’attività fisica e 50 corsi di cucina per insegnare le regole della corretta alimentazione. Coinvolgeremo oltre 50mila anziani, a cui distribuiremo anche opuscoli informativi”.