TUMORE DEL COLON: 52MILA NUOVE DIAGNOSI STIMATI NEL NOSTRO PAESE

Il prof. Pinto, presidente AIOM: “Il test della ricerca del sangue occulto nelle feci riduce del 20% la mortalità ma pochi cittadini aderiscono ai programmi”. Il 25% delle diagnosi è in fase avanzata.

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Il 25% delle diagnosi di tumore del colon-retto avviene in fase avanzata. In questi casi le possibilità di sopravvivenza sono limitate, infatti solo l’11% di questi pazienti è vivo a 5 anni. È quindi fondamentale migliorare l’adesione alle campagne di screening, ancora scarsa nel nostro Paese: solo il 47% dei cittadini di età compresa fra 50 e 69 anni (nel biennio 2011-2012) ha eseguito l’esame del sangue occulto nelle feci, un test in grado di ridurre del 20% la mortalità nel tumore del colon-retto proprio perché permette di individuare lesioni sospette in stadio iniziale. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) dedica il convegno “Dalla capecitabina al TAS 102” oggi a Milano alle nuove prospettive nel trattamento di questa neoplasia, in particolare alla combinazione di trifluridina e tipiracil. “È necessario migliorare la consapevolezza degli italiani sull’importanza degli screening in difficoltà soprattutto al Sud – afferma il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM -. Infatti i sintomi possono essere confusi con quelli di altre patologie e spesso, quando viene individuato, il tumore si è già diffuso. Importanti progressi nella malattia avanzata dove con i regimi di terapia a disposizione si superano i 30 mesi di sopravvivenza contro i 12 di qualche decennio fa. Questi risultati sono stati ottenuti anche perché per la cura di questi pazienti abbiamo a disposizione due rilevanti innovazioni: la caratterizzazione molecolare con la determinazione delle mutazioni dei geni RAS e BRAF che ci permettono di selezionare i pazienti per il trattamento con farmaci biologici e l’introduzione di farmaci orali di prima e seconda generazione che favoriscono la compliance delle terapie”. Il tumore del colon-retto è il più frequente con circa 52.400 nuovi casi stimati nel nostro Paese nel 2016 e 427mila persone vivono dopo la diagnosi. L’impatto economico della malattia è importante: il costo sociale totale annuo relativo all’insieme di tutti i pazienti italiani (con una diagnosi da non più di 5 anni, con e senza caregiver) è, secondo le stime del Censis, pari a 5,7 miliardi di euro e comprende sia i costi diretti che indiretti (questi ultimi includono i mancati redditi e il valore dell’assistenza garantita dai caregiver). I costi medi annui pro capite di paziente e caregiver sono stimabili in media a 41,6 mila euro (per i malati con una diagnosi da non più di un quinquennio). La possibilità di individuare precocemente lesioni pre-cancerose, oltre a ridurre la mortalità, ha molteplici risvolti positivi, ad esempio permette di asportare per via endoscopica il tumore evitando interventi chirurgici maggiori e demolitivi (con necessità ad esempio di stomia intestinale) e di ridurre i costi sociali. “La sopravvivenza nel nostro Paese è più alta rispetto alla media europea – sottolinea il prof. Alberto Zaniboni, Responsabile Oncologia Medica alla Fondazione Poliambulanza di Brescia -. Anche il confronto con i Paese del Nord Europa, che fanno di solito registrare i valori più elevati, evidenzia l’ottimo livello del nostro sistema assistenziale.

Tumori: in aumento nuovi casi tra le donne

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Roma, 27 settembre – Nel 2016 le italiane colpite dalla malattia sono 176.200 (erano 168.900 nel 2015): in particolare quest’anno sono stimati 50.000 nuovi casi di tumore del seno (48.000 nel 2015), da ricondurre anche all’ampiamento della fascia di screening mammografico in alcune Regioni, che ha prodotto un aumento significativo dell’incidenza tra i 45 e i 49 anni. Per gli uomini invece si assiste a un fenomeno opposto, con 189.600 nuove diagnosi e un calo del 2,5% ogni 12 mesi (erano 194.400 nel 2015): perché i big killer iniziano a far meno paura, in particolare le neoplasie del polmone, prostata, colon-retto e stomaco. È il censimento ufficiale, giunto alla sesta edizione, che fotografa l’universo cancro in tempo reale grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), raccolto nel volume “I numeri del cancro in Italia 2016” presentato oggi all’Auditorium del Ministero della Salute in un convegno nazionale. “Ogni giorno circa 1.000 persone ricevono la diagnosi – spiega il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM -. È un numero importante che evidenzia il peso della patologia oncologica e lo sforzo continuo per migliorare la sopravvivenza dei pazienti non solo in termini quantitativi ma anche di qualità di vita.

CONTRACCEZIONE, UN’ ITALIANA SU 4 UTILIZZA METODI NON SICURI

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Milano, 27 settembre 2016 – Nel nostro Paese il 24,8% delle donne in età fertile utilizza sistemi poco sicuri per evitare una gravidanza indesiderata. Il 17,5% ricorre alla pericolosa pratica del coito interrotto, il 4,2% si affida ai metodi naturali e il 3,1% alla buona sorte o altri rimedi. La contraccezione ormonale viene scelta invece solo dal 16,2% delle italiane. Particolarmente basso risulta l’utilizzo nelle Regioni del Mezzogiorno e in Sicilia. E’ proprio da questi territori che provengono più della metà delle 7.819 baby mamme, con meno di 19 anni, che hanno partorito nel 2014. “Un quadro che denota una scarsa consapevolezza e che richiede interventi di educazione sessuale e all’affettività sin dalla scuola – spiega il prof. Paolo Scollo, Presidente Nazionale della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) -. Per questo la nostra Società Scientifica ha aderito ufficialmente alla Giornata Mondiale della Contraccezione che viene celebrata oggi in tutti i cinque continenti. Nel nostro Paese certi temi sono ancora considerati un tabù. Soprattutto servono programmi educazionali specifici per le categorie più propense a comportamenti scorretti e pericolosi come gli under 30 e le donne d’origine straniera”. In occasione della Giornata Mondiale viene presentata anche un’indagine condotta in 9 Paesi su 4.500 donne d’età compresa tra i 20 e 29 anni di cui 500 italiane. “Una donna su due è alla ricerca di un contraccettivo fit and forget (metti e dimentica) che garantisca una maggiore serenità e che sia più comodo rispetto a pillola, anello o cerotto – afferma la prof.ssa Valeria Dubini, Consigliere Nazionale SIGO -. Jaydess è il sistema intrauterino smart più piccolo al mondo e possiede queste caratteristiche. Utilizza una dose di ormoni più bassa rispetto ai precedenti dispositivi. Agisce solo a livello locale e per questo non ha un impatto sull’aumento di peso che è uno degli effetti collaterali più temuti”. “La contraccezione che non richiede un’assunzione regolare presenta enormi vantaggi – aggiunge il prof. Emilio Arisi, Presidente Nazionale della Società Medica Italiana per la Contraccezione (SMIC) -. Evita quasi il 100% delle gravidanze e per essere efficace non richiede sforzi mnemonici. Gli errori di assunzione o utilizzo sono praticamente inesistenti. In più i sistemi intrauterini, a differenza di spirali al rame e impianti sottocutanei, hanno un’azione esclusivamente locale e non agiscono a livello sistemico. Per tutti questi motivi sono particolarmente indicati anche per le 20-30enni”.

TUMORI: “OGNI GIORNO 30 NUOVE DIAGNOSI IN PAZIENTI UNDER 40

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Bologna, 22 settembre 2016 – “Ogni giorno in Italia vengono diagnosticati 30 casi di tumore in pazienti under 40, pari al 3% delle nuove diagnosi. La perdita della prospettiva della paternità o maternità a seguito dei trattamenti anti-cancro può avere un impatto notevole sulle persone che vivono l’esperienza della malattia e sui loro progetti futuri. Per questo è indispensabile che questi giovani pazienti siano immediatamente informati delle possibili tecniche per preservare la fertilità”. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) condivide il Fertility Day 2016, l’iniziativa del Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per sensibilizzare i cittadini a salvaguardia della natalità nel nostro Paese a 360 gradi. Il Fertility Day prevede oggi una Tavola Rotonda su Come aiutare la salute riproduttiva e difenderla anche dal cancro a Bologna, dove interverrà il prof. Carmine Pinto, Presidente nazionale AIOM e Direttore dell’Oncologia Medica dell’IRCCS di Reggio Emilia. Bologna è una delle 4 città capofila dell’evento (insieme a Roma, Catania e Padova dove si terranno altri confronti). “Il periodo finestra tra il momento in cui il paziente riceve la diagnosi di tumore e l’inizio della terapia – spiega il prof. Pinto – è l’unico spazio utile per la crioconservazione dei gameti, cioè il loro congelamento e conservazione a bassissime temperature. Le principali tecniche di preservazione della fertilità nella donna sono costituite dalla crioconservazione degli ovociti o del tessuto ovarico e dall’utilizzo di farmaci (analoghi LH-RH) per proteggere le ovaie, nell’uomo dalla crioconservazione del seme o del tessuto testicolare”. Il materiale biologico può rimanere crioconservato per anni ed essere utilizzato quando il paziente ha superato la malattia. “Le strutture sanitarie – continua il prof. Pinto – devono implementare e integrare al loro interno sia le competenze oncologiche che di medicina della riproduzione e queste conoscenze devono essere presenti in tutte le Regioni del nostro Paese, con professionalità e tecnologie adeguate”. Il modello organizzativo auspicabile, come evidenziato nelle Raccomandazioni sull’Oncofertilità stilate da AIOM, SIE (Società Italiana di Endocrinologia) e SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) è rappresentato dalla Rete dei centri di oncofertilità, in grado di applicare queste tecniche con informazioni costantemente implementate. Alla definizione delle Reti deve accompagnarsi una diffusa formazione di tutti professionisti che intervengono sul paziente oncologico. “In ogni Regione – conclude il prof. Pinto – dovrebbero essere presenti centri di riferimento identificati per requisiti di competenza, qualità e tecnologie disponibili collegati in rete con tutte le strutture oncologiche. In questo modo sarà più semplice la scelta della struttura sia per gli oncologi che devono mettersi rapidamente in contatto con i medici della riproduzione, che per i pazienti che possono disporre di maggiori strumenti decisionali in un momento della loro vita in cui, nei tempi più brevi possibili, devono operare scelte fondamentali per il loro futuro. I centri per l’oncofertilità devono quindi essere non solo vicini all’utenza in modo che la procedura non ritardi l’inizio delle terapie, ma anche validati per tecnologie e professionalità disponibili”

Mr. Rain sul palco per Amatrice

Artisti riuniti per la raccolta fondi a favore dei colpiti del terremoto
 
Milano, 23 Settembre 2016 –  Domani ore 20 aprono i cancelli dello stadio comunale della città Locri. Il concerto avrà la durata di 4 ore e si esibirà nuovo fenomeno del rap  Mr. Rain, assieme ai colleghi , Ruly Rodriguez, Kelly Joyce,Sugarfree, Pierdavide Carone, Francesco Baccini, Moreno, e tanti altri, con la finalità di raccogliere fondi a favore della popolazione colpita dal terremoto. Il grandissimo concerto e’ patrocinato dal comune di Amatrice, oltre al a quello di  Locri, provincia e il consiglio regionale. Motore dell’evento sara il ” Studio live 54″ trasforma una festa- spettacolo, in una tappa speciale, in sostegno della popolazione colpita dal terremoto in centro Italia. ” Invito a partecipare a questo concerto dove si potrà ascoltare della buona musica con noi artisti, e per chi non fosse possibile essere presente, può contribuire acquistando un biglietto online in segno della solidarietà. “- dice Mr. Rain.
I biglietti sono già disponibili on line su Ticketservicecalabria.it e nelle prevendite autorizzate da visionare su www.studio54network.it.
Mr. Rain, con etichetta indipendente “Outonomy” nel  2011 produce e pubblica il suo primo mixtape ‘Time 2 Eat’, che riscuote in poco tempo riscontri a livello nazionale. A maggio 2015 esce ‘Memories’, un album di 16 tracce che raccontano un frammento della sua vita, come in un diario personale.
Ufficio stampa
Outonomy
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TUMORI: IN CAMPANIA RECORD NAZIONALE DI FUMATORI

A Napoli 26mila nuove diagnosi in cinque anni

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Sono migliaia, 15.640, i cittadini napoletani che convivono con la diagnosi da almeno cinque anni, spesso con una buona qualità di vita grazie a terapie sempre più efficaci che consentono di migliorare la sopravvivenza. I dati emergono dal “Registro Tumori ASL Napoli 3 Sud” che include un’area di riferimento composta da 59 Comuni (15 distretti) della Provincia di Napoli con una popolazione di 1.170.000 abitanti. “La storia naturale di alcune patologie sta cambiando in modo radicale – afferma il prof. Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del ‘Pascale’ di Napoli -. Un esempio eclatante è quello del melanoma che nel 2015 in Campania ha colpito circa 800 persone, in Italia 11.300. Questo tumore della pelle, particolarmente aggressivo in fase avanzata, ha rappresentato l’apripista di un nuovo approccio, l’immuno-oncologia, con cui viene rinforzato il sistema immunitario contro la malattia. Oggi il 20% dei pazienti è vivo a 10 anni: in questi casi possiamo parlare di cronicizzazione. Si tratta di un risultato decisivo, visto che prima dell’arrivo di queste terapie la sopravvivenza mediana in stadio metastatico era di appena 6 mesi, con un tasso di mortalità a un anno del 75%”. Dal Registro Tumori campano emergono però alcune criticità. “In particolare vanno sottolineati i maggiori tassi di incidenza del tumore del polmone negli uomini rispetto alla media nazionale – spiega il prof. Cesare Gridelli, Direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia dell’Ospedale ‘Moscati’ di Avellino -. Questo fenomeno è dovuto alla ritardata e più lenta riduzione del vizio del fumo in Campania e, quindi, anche sul territorio di Napoli. La Campania è la Regione con la più alta percentuale di fumatori negli ultimi venti anni, presenta infatti un tasso di tabagisti pari al 31% rispetto al 28% (media nazionale) e nel 2015 si sono registrati 3.844 nuovi casi di carcinoma polmonare. Anche in questa patologia, che un tempo non presentava efficaci possibilità terapeutiche, oggi si stanno realizzando importanti progressi grazie all’immuno-oncologia”. L’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha raccolto le testimonianze di 16 pazienti colpiti da tumore nel volume “Si può vincere”, presentato oggi a Napoli, la quinta di un tour nazionale di 10 tappe con il coinvolgimento dei cittadini, delle Istituzioni e delle associazioni dei pazienti. “Nel libro – continua il prof. Ascierto – è raccontata l’esperienza di nove uomini e sette donne che hanno combattuto la lotta contro il cancro. Oggi queste persone convivono con la malattia con una buona qualità di vita e, in alcuni casi, possono affermare di averla definitivamente sconfitta. Ecco perché non possiamo più parlare di male incurabile”

Mr Rain, il rapper bresciano autore della colonna sonora di uno spot su Mediset

In onda da oggi sulle reti Mediaset 

MR. RAIN

Brescia, 15 Settembre 2016 – Alfieri & St.John, uno dei più famosi  brand di gioielli italiani, ha scelto un brano del cantante bresciano Mr. Rain per valorizzare la nuova linea di preziosi. Lo spot, realizzato in tre differenti formati, 30, 15, 10 secondi, è interpretato dalla bellissima modella Gabriela Iliescu.La pianificazione, curata dall’azienda, coinvolge tv e stampa periodica e quotidiana. Grande importanza avranno i social network. E la prima volta che un cantante bresciano emergente viene scelto da una azienda nazionale per i suoi brani che stanno spopolando tra i giovani con 13 milioni di visualizzazioni sul suo canale Youtube.

 

Mr. Rain, nato a Desenzano, si appassiona alla musica a 16 anni, ascoltando i pezzi di Eminem e della scena rap e hip hop nazionale

Nel  2011 produce e pubblica il suo primo mixtape ‘Time 2 Eat’, che riscuote in poco tempo riscontri a livello nazionale. A maggio 2015 esce ‘Memories’, un album di 16 tracce che raccontano un frammento della sua vita, come in un diario personale.

Mr Rain si è esibito anche in apertura di concerti di artisti e rapper importanti, come Vacca, con cui ha realizzato il feat ‘Make money’, Salmo, Fedez, Emis Killa, Fabri Fibra, Toots and the Maytals, Babaman, Bassi Maestro, Two Fingerz, Mondo Marcio, Brusco, Gemitaiz, Madman e Dargen D’amico.

AIOM: “VOGLIAMO GARANTIRE LA SOSTENIBILITA’ ED IL DIRITTO PER TUTTI I MALATI DI TUMORE A RICEVERE LE MIGLIORI CURE ED I FARMACI REALMENTE INNOVATIVI. SERVONO RISORSE E MODIFICHE STRUTTURALI PER AFFRONTARE LA TEMPESTA PERFETTA”

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Milano, 15 settembre 2016 – “L’obiettivo degli oncologi italiani è poter garantire a tutti i pazienti l’accesso ai farmaci realmente innovativi come verranno identificati dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e alle cure più efficaci. Lo strumento potrebbe essere rappresentato da 1 centesimo in più a sigaretta, che non significa aumentare le tasse, ma riconvertire le accise già esistenti spostandole verso altre voci”. Il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), spiega la proposta degli oncologi di istituire un Fondo Nazionale per l’Oncologia finanziandolo con le accise sul tabacco. “Oggi in Italia sono disponibili 132 farmaci antitumorali, 63 sono stati immessi sul mercato negli ultimi 15 anni – continua il prof. Pinto -. Dobbiamo con chiarezza e realismo valutare il rischio di non avere adeguate risorse per garantire la sostenibilità  e quindi  l’accesso  alle nuove terapie innovative se non vengono individuate nel breve risorse aggiuntive, in attesa delle modifiche strutturali. Solo così potremo far fronte alle necessità di quell’esercito di persone, circa 3 milioni di italiani, che combattono contro il cancro. La spesa per farmaci antineoplastici si è collocata nel 2014 per la prima volta al primo posto (3,2 miliardi di euro), seguita dai farmaci antimicrobici per uso sistemico (2,9 miliardi di euro) e del sistema cardiovascolare (2,7 miliardi). Governare la ‘tempesta perfetta’ in Oncologia sarà cruciale per garantire la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale”. In 5 anni gli italiani che vivono dopo un tumore sono aumentati di circa il 20%: da 2 milioni e mezzo nel 2010 a circa 3 milioni nel 2015. Il fumo è il principale fattore di rischio per il cancro del polmone e, più in generale, centomila casi di neoplasie ogni anno in Italia sono dovuti al tabacco. La proposta dell’AIOM ha raccolto consensi trasversali, da AIFA  ai clinici, dai rappresentanti delle Istituzioni a quelli dei pazienti. Si tratta della prima esperienza di questo tipo in Italia rispetto ad altri Paesi che si sono già attivati da tempo. “Si tratta di una soluzione a breve termine che va collocata in programmi di largo respiro – conclude il prof. Pinto -. È infatti necessario un profondo e incisivo rinnovamento che spazi dalla registrazione e rimborsabilità dei farmaci, ad un’adeguata definizione del rapporto valore/costo sia per i farmaci già rimborsati sia per quelli in corso di registrazione, all’utilizzo di Linee Guida nazionali per l’appropriatezza di tutta la strategia terapeutica, allo sviluppo dei programmi di ricerca fino al miglioramento della selezione dei pazienti per la definizione della cura sulla base di criteri biologici e clinici. Senza dimenticare l’introduzione dei biosimilari (prevista per la fine 2017 ed il 2018), l’ottimizzazione della preparazione dei farmaci con Unità Farmaci Antiblastici (UFA) centralizzate per aree vaste e le gare per l’acquisto su base almeno regionale. Occorre quindi una programmazione ed una strategia a lungo termine per garantire la sostenibilità, che veda il coinvolgimento e la concertazione fra tutti gli attori:  Istituzioni, mondo dell’industria, professionisti e pazienti, in una visione politica di reale rinnovamento e modernizzazione  del nostro Paese”.

SENOLOGIA: FAVO, SENONETWORK, EUROPADONNA ITALIA E TOSCANA DONNA RICEVUTI AL MINISTERO DELLA SALUTE

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Roma, 8 settembre 2016 – Si è svolto ieri, presso il Ministero della Salute, un incontro tra l’Ufficio di Gabinetto del Ministro e una delegazione composta da Elisabetta Iannelli, Segretario Generale di FAVO (Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia), Laura Del Campo, Direttore di FAVO, Luigi Cataliotti, Presidente Senonetwork Italia e Pinuccia Musumeci, presidente Toscana Donna e rappresentante di Europa Donna Italia. L’incontro, a cui ha anche partecipato il Direttore generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali, Dr.ssa Daniela Rodorigo, si è svolto in un clima di cordialità e collaborazione ed ha rappresentato l’occasione per discutere il tema dell’avvio dei Centri di Senologia multidisciplinare (Breast Unit) su tutto il territorio italiano, con ricadute di rilevante importanza per le donne cui è stato diagnosticato un tumore al seno. In particolare sono stati approfonditi gli aspetti relativi:
1. al numero di Breast Unit attualmente operative rispetto ai centri potenzialmente attivabili in Italia secondo i criteri dettati dalla normativa Europea;
2. ai lavori della Commissione Ministeriale delegata a facilitare e verificare l’adozione, da parte delle regioni, delle linee guida sulla rete dei centri di senologia di cui all’intesa Stato-Regioni del 18 dicembre 2014;
3. all’applicazione delle linee guida condivise sui percorsi relativi a diagnosi, trattamento e riabilitazione psicofisica delle donne malate di cancro al seno; multidisciplinarietà del team e specializzazione in campo senologico; presenza di breast nurse con compiti non solo assistenziali ma anche gestionali e di rilevazione dei bisogni assistenziali delle donne malate; utilizzo di database per la raccolta dei dati ai fini di ricerca;
4. all’avvio dei Centri di Senologia da parte delle Regioni, anche alla luce di quanto previsto nel DM 70 del 2015;
5. alla partecipazione attiva dei rappresentanti del volontariato oncologico nei Centri di Senologia;
6. al counseling e assistenza per assicurare la preservazione della fertilità nelle giovani donne malate di cancro prima dell’inizio dei trattamenti anti-tumorali.

Il Ministero della Salute ha assicurato il più ampio impegno nell’affrontare prontamente le tematiche segnalate dalle organizzazioni presenti all’incontro, anche in considerazione dei termini fissati dalla Comunità Europea per l’attivazione dei Centri di Senologia su tutto il territorio italiano. FAVO, Senonetwork Italia, Toscana Donna e Europa Donna Italia plaudono all’apertura del Ministero, confermando la propria disponibilità a collaborare in modo concreto affinché tutti i Centri di Senologia possano essere attivati nei modi e tempi previsti dalla normativa europea e nazionale vigente

SIRMIONE DIVENTA LA “CAPITALE” EUROPEA DELLA LOTTA ALL’ IPERTENSIONE

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Sirmione, 2 settembre 2016 – Prende il via domani, sulle sponde del Benaco, la Summer of School dell’European Society of Hypertension (ESH). Fino a domenica 9 settembre all’Hotel Acquaviva di Sirmione 70 medici e ricercatori provenienti da tutto il mondo si riuniscono per un corso di aggiornamento sull’ipertensione, un disturbo sempre più diffuso nella Vecchia Europa. L’evento scientifico è realizzato in collaborazione con l’Università di Brescia e gli Spedali Civili ed è presieduto dal prof. Enrico Agabiti Rosei (presidente ESH e Direttore del Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali dell’Università di Brescia) insieme alla prof.ssa Renata Cífková (della Charles University di Praga). “Un adulto europeo su tre soffre di ipertensione – sottolinea il prof. Enrico Agabiti Rosei -. Stiamo parlando di una condizione che interessa l’apparato cardio-vascolare che può portare a gravi conseguenze soprattutto a carico di arterie, cuore, rene e cervello. Si calcola che nel mondo provochi ogni anno oltre 8 milioni di decessi. Il corso vuole contribuire a formare degli specialisti che siano in grado di saper gestire le novità che emergono per la cura e la gestione dei pazienti. Il nostro Paese e l’Università di Brescia e gli Spedali Civili sono da anni in prima linea, e all’avanguardia in Europa, per la ricerca contro l’ipertensione e la formazione di nuovi specialisti”.