In aumento il consumo di stupefacenti tra i giovani

Fimp: ‘subito al via programmi di informazione nelle scuole’

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Roma, 27 giugno 2017 – “La Federazione Italiana Medici Pediatri è pronta a dare il suo contributo per contrastare il preoccupante fenomeno del sempre maggiore consumo di sostanze stupefacenti nel nostro Paese. Bisogna puntare su programmi integrati di informazione e formazione già in età scolare fornendo alle famiglie gli strumenti per riconoscere i campanelli d’allarme ed intervenire precocemente”. E’ quanto afferma la FIMP in occasione della seconda giornata di lavori del seminario Donne e Droghe: dalla politica alla buona pratica organizzato dal Dipartimento Politiche Antidroga del Governo e dal Gruppo Pompidou. L’iniziativa fa parte della Giornata Mondiale contro la Droga e vede per la prima volta la partecipazione anche dei rappresentanti dei pediatri di famiglia. “I dati italiani sono davvero preoccupanti – afferma il dott. Giampietro Chiamenti Presidente della FIMP -. Gli adolescenti residenti nel nostro Paese sono ai primi posti in Europa per consumo di alcol, droghe, sigarette, tranquillanti e sedativi. La sostanza illegale più sperimentata, almeno una volta nella vita, è la cannabis. La provano il 21% dei giovani mentre la media europea si attesta al 17%. L’inizio precoce avviene di solito intorno ai 14 anni, ma è in aumento l’utilizzo anche tra i pre-adolescenti. E’ quindi una fascia d’età chiaramente di interesse pediatrico”. “Questo fenomeno può avere conseguenze negative anche da un punto di vista neuropsicologico – afferma la dott.ssa Stefania Russo Responsabile Nazionale di progetto FIMP per i rapporti col Dipartimento Antidroga e col MIUR -. Lo sviluppo plastico dell’encefalo si completa solo intorno ai 20 anni e quindi ogni sostanza d’abuso, assunta prima, può interferire nel normale processo di maturazione neuronale e dare il via a tutta una serie di effetti avversi come danni sulla memoria breve e riduzione della concentrazione. Esistono poi problemi sulla capacità di problem solving, sul controllo motorio e sul tempo di reazione. È dimostrato inoltre che l’uso precoce e frequente di droghe può aumentare l’insorgenza di disturbi dell’umore, come ansia e depressione, e favorire il rischio di dipendenza in età adulta. Infine non va dimenticato il ricorso alla droga dello stupro che, mescolata alle bevande alcoliche, può essere responsabile di numerosi casi di violenza sessuale. E’ quindi necessario l’impegno di tutti, istituzioni, ricercatori, medici, operatori sanitari, per combattere questa piaga sempre più in crescita”.

FUMO: “UN BIMBO SU 5 CRESCE IN UNA CASA NON SMOKE FREE”

Simri: “Le sigarette degli adulti aumentano del 43% il rischio di asma nei giovanissimi”

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Gli adolescenti fumatori fanno fatica a dire addio per sempre alle sigarette. Anche se ne consumano poche al giorno, solo il 6% riesce a smettere da solo mentre la grande maggioranza va avanti per altri 16-20 anni. Con gravissimi danni per il proprio organismo. E tanto più i ragazzini scelgono le “bionde” se, come capita per un bimbo del nostro Paese ogni cinque, si cresce in una casa in cui è consentito fumare e dove lo fanno i genitori. Con due conseguenze: essere costretti a subire il fumo passivo ed essere “incentivati” ad accendersi la prima sigaretta. Sono questi alcuni dei dati emersi dal 20° congresso nazionale della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) che si apre oggi a Roma. Al più importante appuntamento della pneumologia pediatrica partecipano oltre 500 specialisti ed ampio spazio è riservato al tema dei corretti stili di vita e dei disturbi respiratori. “Le sigarette rappresentano un serio fattore di rischio per lo sviluppo di patologie gravi – afferma il prof. Renato Cutrera, Presidente Nazionale SIMRI e Direttore dell’Unità operativa di Broncopneumologia all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma -. L’esposizione passiva al fumo è pericolosa per la salute dei bambini quanto l’’inalazione diretta. Aumenta del 43% il rischio di asma, una malattia in crescita che colpisce il 10% degli italiani con meno di 14 anni. Le oltre 4.000 sostanze nocive sprigionate delle “bionde” possono attaccare le vie respiratorie superiori, fino ad arrivare anche profondamente nei polmoni, bronchioli e alveoli. Anche se le leggi italiane sono sempre più restrittive, manca ancora una corretta cultura della prevenzione. Un italiano su due, infatti, ammette di accendersi una sigaretta in presenza di minorenni”. Per sensibilizzare tutta la popolazione sui danni del tabagismo la SIMRI ha deciso di rilanciare il progetto Dai Un Calcio al Fumo. Sabato 15 ottobre al congresso della Società Scientifica (alle 14.30 al Lifestyle Hotel di Roma) si terrà un evento aperto al pubblico. Saranno allestiti dieci campetti con sette birilli a forma di sigaretta da buttare a terra con un pallone di spugna. A questo gioco a squadre parteciperanno oltre 250 bambini delle scuole elementari e medie inferiori della Capitale. Con un testimonial d’eccezione che ha deciso di sostenere il progetto educazionale: il mister della Roma Luciano Spalletti. E’ prevista anche la distribuzione di materiale informativo e l’installazione di postazioni dove bimbi e genitori potranno effettuare anche un esame spirometrico. “Un adolescente italiano su tre fuma – aggiunge Cutrera -. Chi prende questo vizio in giovane età tende a sviluppare una dipendenza maggiore rispetto a chi inizia più tardi. Oltre alle malattie respiratorie le sigarette sono tra le principali responsabili di tumori e disturbi cardio-vascolari. La lotta al tabagismo deve cominciare fin da giovanissimi. Per questo abbiamo deciso di trasformare per un pomeriggio il nostro congresso in un grande spazio educazionale rivolto a tutta la cittadinanza”.