MELANOMA: IL 20% DELLE NUOVE DIAGNOSI IN PAZIENTI UNDER 40

Fondazione Melanoma ha realizzato uno spot per sensibilizzare tutti i cittadini sull’importanza della prevenzione.

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Napoli, 22  marzo 2018 – Questo tumore della pelle particolarmente aggressivo è in costante crescita, negli ultimi 5 anni infatti si è registrato un aumento del 34% dei nuovi casi nel nostro Paese: nel 2017 ne sono stati stimati circa 14mila, erano 10.400 nel 2013. è dimostrato che l’eccessiva esposizione ai raggi UV svolge un ruolo decisivo, raddoppia infatti il rischio di sviluppare la malattia. Per sensibilizzare tutti i cittadini sull’importanza della prevenzione, la Fondazione Melanoma ha realizzato uno spot disponibile sul sito www.fondazionemelanoma.org, che avrà ampia diffusione nei social network e nelle emittenti televisive. Nel video, reso possibile grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, viene mostrata una ragazza di spalle, i nei sulla sua schiena sono il “ricordo” dei momenti trascorsi al sole, troppo spesso senza protezione, che la pelle non dimentica. “L’inizio della primavera è il periodo migliore per eseguire il controllo dei nei perché la pelle non è ancora abbronzata – spiega il prof. Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e Direttore Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione ‘G. Pascale’ di Napoli -. Il melanoma è la seconda più comune diagnosi di tumore negli uomini under 50 e la terza nelle donne in questa fascia di età. Inoltre va ricordato che le scottature solari gravi, durante l’infanzia e l’adolescenza, triplicano il rischio di melanoma in età adulta, ma sono ancora troppo pochi i giovani che proteggono la pelle dai raggi UV. Grazie alle campagne di sensibilizzazione condotte anche dalla nostra Fondazione, oggi in sette casi su dieci la malattia è individuata in fase iniziale. Il cambiamento nella forma, dimensione o colore di un neo rappresenta un segnale d’allarme da non sottovalutare. In passato vi era scarsa consapevolezza tra i cittadini sui rischi legati all’esposizione indiscriminata al sole e all’uso dei lettini solari. Oggi non è più così”. “Tutti dovrebbero utilizzare le creme solari quando prendono il sole, evitando di esporsi nelle ore centrali (dalle 12 alle 16) – continua il prof. Ascierto -. Senza dimenticare il controllo della pelle ogni anno dallo specialista. In particolare nelle persone che presentano più di 100 nei il rischio di melanoma è 6 volte superiore. Va sempre seguita la regola del ‘brutto anatroccolo’: l’insorgenza di un neo diverso per forma e colore rispetto a quelli già presenti è un segnale da tenere in considerazione e da far controllare dal dermatologo. Avere la pelle chiara, i capelli biondi o rossi e gli occhi chiari (blu, grigi o verdi) è un altro fattore di rischio. Se scoperto precocemente, il melanoma è guaribile con una semplice asportazione chirurgica”.

Abruzzo: 30% dei cittadini fuma, serve più impegno nella prevenzione

Donato Natale, coordinatore regionale AIOM: “Il 40% delle diagnosi è evitabile con uno stile di vita sano”

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Pescara, 9 febbraio 2018 – Nel 2016 in Abruzzo sono stati diagnosticati 7.824 nuovi casi di tumore (4.204 uomini e 3.620 donne). Le 5 neoplasie più frequenti fra gli abruzzesi sono quelle del colon-retto (1.141), seno (1.090), polmone (795), prostata (766) e vescica (646). È la fotografia dell’universo cancro raccolta nel quarto Report del Registro Tumori Regione Abruzzo. Il documento è presentato oggi a Pescara presso l’Agenzia Sanitaria Regionale (ASR) insieme ai dati regionali contenuti nel volume “I numeri del cancro in Italia 2017”, realizzato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dall’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) e dalla Fondazione AIOM. “I dati contenuti nel libro – spiega il dott. Donato Natale, Coordinatore AIOM Abruzzo e Oncologo Medico presso l’Unità Operativa complessa di Oncologia Medica del Presidio Ospedaliero di Pescara – permettono di impostare programmi efficaci di prevenzione: si deve fare di più per ridurre l’impatto di questa malattia perché oltre il 40% delle diagnosi è evitabile seguendo uno stile di vita sano (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). È scientificamente provato che il cancro è la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione”. Gli abruzzesi però sembrano ignorare questi consigli: il 35,8% è sedentario, il 34% è in sovrappeso e il 10,9% obeso, percentuali superiori rispetto alla media nazionale (rispettivamente pari al 32,5%, 31,7% e 10,5%). I fumatori sono il 29,7% della popolazione (26,4% in Italia). “Ogni giorno in Abruzzo vengono diagnosticati più di 20 nuovi casi – continua il dott. Natale -. Quello che veniva un tempo considerato un male incurabile è divenuto in moltissimi casi una patologia da cui si può guarire o con cui si può convivere a lungo con una buona qualità di vita. Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per combattere il cancro, come l’immuno-oncologia e le terapie target che si aggiungono a chemioterapia, chirurgia e radioterapia. Tutto questo, unito alle campagne di prevenzione promosse con forza anche da AIOM, si traduce nel costante incremento dei cittadini vivi dopo la diagnosi, che nella nostra Regione sono più di 58mila”. “È necessario rispondere alle esigenze di questi pazienti, che spaziano dall’accesso alle terapie innovative, alla riabilitazione fino alle visite di controllo e al reinserimento nel mondo del lavoro – sottolinea il dott. Silvio Paolucci, Assessore alla Programmazione Sanitaria della Regione Abruzzo -. Grazie a un accordo siglato con la Conferenza Stato-Regioni, abbiamo previsto una completa rivisitazione dei percorsi di cura oncologica, con la creazione di HUB regionali (Comprehensive Cancer Center), che andranno a costituire un network nazionale con quelli delle altre Regioni italiane. In questo modo potranno essere condivise metodologie e buone pratiche. Altro punto fondamentale è rappresentato dalla prevenzione, con un ulteriore potenziamento degli screening, che verranno eseguiti con attrezzature diagnostiche sempre più all’avanguardia. Un altro strumento importante che consente di analizzare nel dettaglio i dati epidemiologici è il Registro Tumori Regionale”.
“Il Registro istituito nel dicembre 2014 e gestito dall’ASR ABRUZZO, con il supporto di un Comitato di Coordinamento e di un gruppo tecnico di lavoro multidisciplinare, rappresenta un importante passo in avanti per consolidare l’esperienza della nostra Regione in prospettiva di un continuo miglioramento dell’organizzazione dell’area oncologica – afferma il dott. Alfonso Mascitelli, Direttore Agenzia Sanitaria Regionale -. Le informazioni raccolte, infatti, vengono già utilizzate per l’elaborazione dei percorsi diagnostico-terapeutici approvati di recente, che richiederanno un monitoraggio continuo sulla qualità dei risultati”.

Tumori: 369mila casi nel 2017, a Nord ci si ammala di più a Sud si sopravvive di meno

ScreenHunter_1382 Sep. 20 13.02Sono 369mila i nuovi casi di tumore in Italia stimati nel 2017 (192.000 fra i maschi e 177.000 fra le femmine), nel 2016 erano 365.800. È un vero e proprio boom di diagnosi di cancro del polmone fra le donne: 13.600 nel 2017 (+49% in 10 anni), dovuto alla forte diffusione del fumo fra le italiane. Crescono in entrambi i sessi anche quelli del pancreas, della tiroide e il melanoma; in calo, invece, le neoplasie allo stomaco e al colon-retto, grazie anche alla maggiore estensione dei programmi di screening. E oggi oltre 3 milioni e trecentomila cittadini (3.304.648) vivono dopo la diagnosi, addirittura il 24% in più rispetto al 2010. Poi, una conferma: il cancro colpisce più al Nord della Penisola, ma al Sud si sopravvive di meno.
È questo il censimento ufficiale, giunto alla settima edizione, che fotografa l’universo cancro in tempo reale grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM) e della Fondazione AIOM, raccolto nel volume “I numeri del cancro in Italia 2017” presentato all’Auditorium del Ministero della Salute in un convegno nazionale. “L’incidenza è in netto calo negli uomini (-1.8% per anno nel periodo 2003-2017), legata principalmente alla riduzione dei tumori del polmone e della prostata, ed è stabile nelle donne, ma si deve fare di più per ridurre l’impatto di questa malattia, perché oltre il 40% dei casi è evitabile – afferma il prof. Carmine Pinto, presidente nazionale AIOM -. Ormai è scientificamente provato che il cancro è la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione. Migliaia di studi condotti in 50 anni hanno dimostrato con certezza il nesso di causalità fra fattori di rischio quali gli stili di vita sbagliati (fumo di sigaretta, sedentarietà e dieta scorretta), agenti infettivi, a cui può essere ricondotto l’8,5% del totale dei casi (31.365 nel 2017), esposizioni ambientali e il cancro. Oggi abbiamo a disposizione armi efficaci per combatterlo, come l’immunoterapia e le terapie target che si aggiungono alla chemioterapia, chirurgia e radioterapia. Tutto questo, unito alle campagne di prevenzione promosse con forza anche da AIOM, si traduce nel costante incremento dei cittadini vivi dopo la diagnosi. Lo scorso anno si temeva che il nostro sistema sanitario non riuscisse a reggere le conseguenze economiche dovute all’arrivo dei nuovi trattamenti. Siamo riusciti ad evitare questo rischio grazie al Fondo di 500 milioni di euro destinato ai farmaci oncologici innovativi che ci ha permesso di garantire a tutti i pazienti le migliori cure disponibili.