A Brescia il nuovo Punto Prelievi di Fondazione Poliambulanza

Referti in giornata e corsie preferenziali per l’accesso

 

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Brescia, 14 dicembre 2018 –  Presso la Residenza Sanitaria Assistenziale Casa di Dio la nuova struttura, oggi inaugurata, rappresenta un importante riferimento per la salute di tutti i cittadini. Un supporto per tutti in cui alla professionalità si coniuga la centralità della struttura. Anche i meno giovani che risiedono in zona possono così recarsi in autonomia ad eseguire tutti i controlli di cui necessitano”. “Il progetto che è stato pensato nel 2015 contestualmente alla chiusura di Poliambulanza Centro (ex Ospedale sant’Orsola FBF) – chiarisce Alessandro Triboldi, Direttore Generale di Fondazione Poliambulanza – trova oggi realizzazione nella nuova sede di Casa di Dio con l’intento di ripristinare un’attività al servizio dei cittadini che gravitano sul centro storico”. Nella nuova sede, i cittadini possono sottoporsi ai prelievi per le analisi di biochimica clinica, tossicologia, ematologia ed emocoagulazione, immunoematologia, microbiologia e virologia senza doversi recare nella sede di via Bissolati ma con le stesse garanzie di qualità e sicurezza. I campioni biologici prelevati nel nuovo Punto Prelievi sono poi trasportati presso il Laboratorio di Fondazione Poliambulanza, dove vengono analizzati. I referti possono essere scaricati per via telematica dal sito di Fondazione Poliambulanza o ritirati nei siti deputati presso il Punto Prelievi RSA Casa di Dio, oppure presso Fondazione Poliambulanza Via Bissolati 57 dal “totem di distribuzione automatica” situato all’ingresso o allo sportello informazioni.

“Garantiamo per i referti tempi molto veloci – assicura la dott.ssa Franca Pagani, Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio di Fondazione Poliambulanza-. La maggioranza dei risultati è disponibile in giornata. Per alcune indagini potrebbero invece essere necessari tempi più lunghi che dipendono da quelli di processazione”. Il Laboratorio Analisi è accreditato a livello ministeriale e dalla Regione Lombardia e partecipa costantemente a programmi di Verifica Esterna della Qualità. “Le procedure che seguiamo per raccogliere e processare i campioni – continua la dott.ssa Pagani – sono standardizzate e supportate da evidenze scientifiche. Anche il trasporto dal Punto Prelievi al Laboratorio rispetta le normative previste dalla Regione e le raccomandazioni scientifiche”.

I cittadini possono recarsi al Punto Prelievi dal lunedì al sabato, dalle 7:00 alle 9:00, mentre le donne in gravidanza e i pazienti in terapia anticoagulante orale (TAO) usufruiscono di corsie preferenziali per l’accesso.

Poliambulanza: nuovo servizio di diagnosi per prevenire la cecita’ nei neonati prematuri

Con Retcam 3 possiamo assicurare il riconoscimento precoce e trattamenti adeguati
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Ogni anno in Italia, su circa 458mila bambini che nascono, più di 30mila sono prematuri. Una parte di questi (con peso inferiore a 1500 gr. o età gestazionale inferiore alle 32 settimane) rischia di essere affetto da retinopatia del pretermine (ROP), una patologia della retina che colpisce alcuni nati prematuri e può comportare ipovisione permanente o addirittura cecità.  Oggi Fondazione Poliambulanza dà il via al nuovo servizio di Oculistica Neonatale e Pediatrica e mette a disposizione RETCAM 3, un’attrezzatura di assoluta avanguardia per lo screening della ROP e di altre patologie malformative, ereditarie, vascolari e tumorali che colpiscono i neonati e i bambini. “Siamo onorati di disporre, insieme a pochissimi altri centri in Italia, di uno strumento di ultima generazione per lo screening oftalmico, ottenuto anche grazie al generoso contributo di UBI Banca – commenta il dott. Alessandro Triboldi, Direttore Generale di Fondazione Poliambulanza -. È una grande acquisizione, di cui potranno fruire tutti i bambini, nati prematuri e non, che affluiranno al nostro centro. Un team multidisciplinare ed esperto prenderà in carica il neonato non solo in fase di diagnosi ma per l’intero percorso di cura garantendo una continuità assistenziale sia ai piccoli che alle loro famiglie”. “E’ un investimento nella comunità a cui UBI Banca dedica costante e continua attenzione e risorse economiche significative, a sostegno di partnership consolidate per lo sviluppo di nuovi progetti ad elevato impatto sociale, che accrescano il bene comune – dichiara Stefano V. Kuhn, Direttore della Macro Area Territoriale Brescia e Nord Est di UBI Banca -. Un progetto per una diagnosi precoce e precisa nei neonati, condiviso con Poliambulanza che opera da oltre cento anni sul territorio, distinguendosi per livello delle prestazioni erogate ed efficienza gestionale”. RETCAM 3 è un’unità mobile dotata di monitor collegato ad una particolare telecamera che consente di visualizzare in tempo reale il fundus oculi del neonato, di fotografare il segmento anteriore (cornea, cristallino, angolo camerulare) e la retina ad ampio campo (130°) e di memorizzare le immagini in un database. Diventa quindi possibile conoscere e documentare lo stato reale di una patologia che potrebbe modificarsi nell’arco di poche ore. L’imaging digitale permette anche di eseguire la fluorangiografia, cioè la colorazione del circolo vascolare retinico, che visualizza le aree ischemiche e tutte le alterazioni vascolari che caratterizzano i diversi stati della ROP.

Offre perciò nuove informazioni utili per predire la progressione della malattia e per effettuare il trattamento tempestivamente e in modo più accurato. “La retinopatia del prematuro si manifesta poiché la retina del bambino non è completamente vascolarizzata alla nascita e l’ambiente postnatale non riesce a riprodurre le condizioni che in utero consentono un normale sviluppo dei vasi retinici – chiarisce la dottoressa Sara Pini, Responsabile del servizio Oculistica Neonatale di Fondazione Poliambulanza e membro dell’Associazione gruppo di studio per la Retinopatia del pretermine -.

Da qui emerge l’esigenza di esaminare i bambini potenzialmente a rischio di ROP (fase di screening), di stabilire i tempi dei successivi controlli (timing) e di identificare lo stadio soglia della ROP cioè quel momento della malattia che necessita di immediato intervento. L’obiettivo principale dello screening è di evitare la progressione della malattia che può evolvere in un distacco della retina e quindi portare alla cecità”. Lo screening oftalmologico va eseguito nei nati prima della 32° settimana o con un peso inferiore ai 1500 grammi. Fondazione Poliambulanza si propone di estendere l’esame anche ad altre categorie di neonati a rischio di alterazioni retiniche e ai casi sospetti di sindrome da scuotimento (Shaken Baby Syndrome). In caso di malattia, si interviene mediante fotoablazione con laser a diodi che consiste nell’eliminazione di quelle aree retiniche prive di vascolarizzazione, che rischiano di compromettere la normale funzionalità della retina. Dato che il bambino pretermine è più a rischio nello sviluppare successivamente difetti visivi (miopia, astigmatismo, ipermetropia) e strabismo, in Poliambulanza viene seguito con un percorso completo di visite oculistiche e ortottiche durante i primi anni di vita.

 

 

 

 

 

FONDAZIONE POLIAMBULANZA: AL VIA IL PROGETTO PILOTA DI AIUTO PSICOLOGICO A POLIZIA E CARABINIERI

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Brescia, 24 settembre 2018 – Fornire un sostegno psicologico qualificato agli agenti di Polizia e Carabinieri e aiutarli ad affrontare le difficoltà legate al loro delicato lavoro. Per tenere sotto controllo lo stress, nemico del ‘sangue freddo’ in azione e anche della serenità nelle famiglie dei lavoratori delle forze dell’ordine. E’ questo l’obiettivo del progetto Spazio di orientamento e aiuto psicologico per le Forze dell’Ordine promosso da Fondazione Poliambulanza tramite i suoi CIDAF (Consultorio Interprovinciale di Assistenza Familiare). Il progetto pilota, che vuole diventare un modello da esportare in altre realtà italiane, viene presentato oggi in una conferenza stampa a Brescia alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine nella sede della Fondazione della Comunità Bresciana, che ha voluto supportare la prima iniziativa del genere in città.

“Vogliamo sensibilizzare questa particolare categoria di lavoratori sulle possibili problematiche psicologiche e relazionali – afferma il dott. Marco Freddi, Psicologo Psicoterapeuta di Fondazione Poliambulanza e Responsabile del Progetto -. Un carabiniere o un poliziotto deve lavorare spesso in contesti difficili o in situazioni di costante emergenza e urgenza. Nasce l’esigenza di offrire un programma che prevede un pacchetto di interventi che possono essere di sostegno, cura alla persona, coinvolgimento dei familiari nella gestione delle problematiche di coppia o nella gestione dei figli. La prerogativa del nostro progetto sta nell’affiancamento di un’area informativa e formativa tradizionale ad uno spazio consultoriale di aiuto e di cura anonimo, riservato e gratuito”.“L’impegno dei poliziotti in eventi traumatici, connessi ad esperienze di lavoro, sono le maggiori cause di stress degli operatori della Polizia di Stato – aggiunge il Questore della Provincia di Brescia il dott. Vincenzo Ciarambino -.  Per questo il progetto che prende oggi il via può davvero rappresentare un valido e importante sostegno per gli uomini e le donne in divisa. Ringraziamo quindi la Poliambulanza per l’ottima opportunità concessa”.

Brescia: Cambia il direttore generale alla Poliambulanza

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Brescia, 13 settembre 2018 –  Il nuovo direttore dott. Alessandro Triboldi  vanta un’esperienza pluriennale nel mondo bancario e ha ricoperto incarichi di rilievo in alcune delle più importanti istituzioni e società della città. È stato, tra l’altro, direttore generale del Comune di Brescia, direttore generale di Centropadane Spa, amministratore unico di Brescia Infrastrutture e presidente del Brescia Calcio. Triboldi entrerà in carica il primo ottobre. Termina dunque la direzione generale del dott. Signorini, 64 anni, medico specialista in anestesia e rianimazione e in igiene e tecnica ospedaliera, che, ha ricoperto incarichi anche nella direzione di vari ospedali tra cui il Civile di Brescia, Borgo Trento di Verona, il Mellini di Chiari e gli Ospedali Riuniti di Bergamo. Durante la sua direzione, è entrata a regime la nuova piastra multifunzionale, è stata avviata la farmacia automatizzata, la nuova centrale di sterilizzazione, l’impianto di trigenerazione e l’innovativo sistema Leksell Gamma Knife Icon, l’ultima frontiera nel campo della radiochirurgia stereotassica. Ulteriori riconoscimenti nazionali e internazionali sono stati raggiunti, l’ultimo dei quali a luglio: la certificazione europea Eusoma per il trattamento del tumore della mammella. Risultati conseguiti anche grazie all’impegno di tutta l’organizzazione e di tutti i collaboratori guidati da una dirigenza che, con competenza e passione, ha saputo coniugare un alto livello clinico scientifico con l’umanizzazione della cura. Il presidente, il consiglio di amministrazione, la comunità delle Suore Ancelle della Carità, la dirigenza e i collaboratori tutti hanno espresso al dott. Signorini una vivissima gratitudine per l’attività svolta efficacemente, prima come direttore sanitario poi come direttore generale. Al dott. Triboldi vanno i nostri migliori auguri per il nuovo importante incarico.

COLONSCOPIA: PER LA PREPARAZIONE BASTA BERE SOLO UN LITRO DI SOLUZIONE

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Brescia, 27 agosto 2018 – È questa la novità che la Fondazione Poliambulanza di Brescia offre ai pazienti che si rivolgono alla struttura sanitaria per svolgere una colonscopia. “Con oltre 5.000 esami ogni anno siamo ai primi posti in Lombardia per numero di test effettuati – afferma il dott. Cristiano Spada, Responsabile dell’U.O. Endoscopia Digestiva presso Poliambulanza-. La colonscopia è fondamentale per ottenere una diagnosi precoce del tumore del colon-retto. Si tratta di una delle neoplasie più diffuse in Italia e per avere buone possibilità di sopravvivenza è necessario individuarla quanto prima. La riduzione del dosaggio per la preparazione determina importanti benefici in termini sia di compliance che di tollerabilità. Nel nostro centro la colonscopia non presenta importanti criticità e di solito è ben tollerata dal momento che offriamo la sedazione a tutti i nostri pazienti. La fase di preparazione, invece, risulta ancora difficoltosa. Assumere alti volumi di soluzione è senza dubbio difficile e gravoso per il paziente. Oltre ai problemi di palatabilità ci sono anche le tempistiche da osservare che rendono la preparazione particolarmente fastidiosa e invasiva. Questo fa sì che alcuni pazienti non riescono a completare la preparazione: ne risulta una scarsa pulizia del colon che limita la capacità diagnostica della colonscopia. Poter consumarne un solo litro, suddiviso in due dosi, riduce notevolmente il disturbo e, potenzialmente, limita il numero di pazienti che non riescono a completare la preparazione”. La nuova preparazione (PLENVU) è a base di polietilenglicole (PEG) e mantiene inalterato il consolidato profilo di sicurezza e di efficacia nonostante la minore dose. A conferma della totale sovrapponibilità della nuova preparazione rispetto alle preparazioni attualmente in uso, Poliambulanza ha collaborato ad un lavoro scientifico internazionale in fase di pubblicazione ed è coinvolta in prima linea in uno studio sperimentale italiano.”Abbiamo deciso di partecipare a questa ricerca per dimostrare la piena e totale efficacia del trattamento – prosegue il dott. Spada -. Lo studio, che partirà a breve, coinvolge Poliambulanza insieme ad altri Centri italiani e ha lo scopo di confermare l’efficacia della nuova preparazione ad 1 litro rispetto alle preparazioni ad alto volume di 4 litri che in Italia al momento sono le più utilizzate”.

Fondazione Poliambulanza eccellenza nella cardiochirurgia

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Brescia, 17 luglio 2018 –  Nell’Istituto Ospedaliero bresciano oltre il 20% dei pazienti operati al cuore è costituito da ultraottantenni: erano solo il 2% del 1997 (+775%). L’incremento è reso possibile dall’assoluto livello di eccellenza del dipartimento cardiovascolare della struttura sanitaria. A conferma della qualità dell’assistenza ci sono i dati ufficiali Agenas: l’ente di monitoraggio del servizio sanitario nazionale. Gli interventi di plastica riparativa o di sostituzione di valvole cardiache hanno, in Poliambulanza, un rischio di mortalità a 30 giorni dello 0,3%, contro il 2,7% a livello nazionale. E’ quanto annunciano con orgoglio gli specialisti di Poliambulanza, ospedale divenuto punto di riferimento nazionale per i pazienti oltre i 65 anni che in Italia, nel 10% dei casi, presenta malattia della valvola aortica o mitralica. “La nostra cardiochirurgia è sicuramente tra le migliori – osserva il dott. Giovanni Troise, Direttore dell’Unità Operativa di Cardiochirurgia di Fondazione Poliambulanza -. Riusciamo, infatti, a garantire a tutti i pazienti l’uso di tecniche d’avanguardia che consentono di operare in massima sicurezza anche gli ultraottantenni. I tempi di recupero post-intervento sono ridotti e le percentuali di successo delle operazioni in costante aumento. Il segreto del successo è nell’impiego sempre più diffuso delle nuove tecnologie e nella capacità di lavorare in team.” Proprio con questa finalità, il prof. Troise è stato promotore della costituzione del GTTV (Gruppo di lavoro per il Trattamento Transcatetere delle Valvulopatie), un “heart team” costituito da vari professionisti (cardiologi, cardiochirurghi, cardiorianimatori) che settimanalmente si riuniscono per discutere i casi di pazienti più complessi, per età e patologie associate, identificando la strategia terapeutica più idonea. La chirurgia delle valvole aortica e mitralica può essere effettuata con modalità operatorie convenzionali, ma con approcci meno invasivi (incisione di 6-7 centimetri invece dei 20 canonici della chirurgia tradizionale). Vengono in aiuto a questo scopo, nuove tecnologie come ad esempio le protesi aortiche “sutureless” (senza suture), che permettono una riduzione significativa dei tempi operatori. “In presenza di rischi operatori più elevati pratichiamo procedure alternative alla chirurgia convenzionale – aggiunge il prof. Giovanni Troise -. Per la stenosi aortica dell’anziano esiste la TAVI (Transcatheter Aortic Valve Implantation), con cui è possibile impiantare una protesi aortica biologica accedendo da un’arteria periferica (anche a paziente sveglio) o da un piccolo taglio laterale del torace. Per l’insufficienza mitralica, abbiamo a disposizione procedure come la “Mitraclip” (correzione con approccio dalla regione inquinale) o le “Neochord” (impianto di corde artificiali di goretex dall’apice cardiaco, a cuore battente). Bisogna precisare che, quando fattibile, la chirurgia convenzionale è quella che garantisce ancora oggi i migliori risultati ma, a beneficiare di queste nuove tecniche meno mininvasive, sono proprio quei pazienti che, per età avanzata e condizioni generali molto compromesse, presentano un profilo di rischio chirurgico particolarmente elevato. Il caso più eclatante è quello di un paziente di 94 anni in buona forma psico-fisica, che era già stato operato d’urgenza al cuore nel 2011 per una grave malattia alle coronarie e che abbiamo rioperato con successo per una stenosi aortica severa”.

Tumori: Breast Unit di Fondazione Poliambulanza ottiene la certificazione europea “Eusoma”

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Brescia, 3 luglio 2018 – La struttura, fondata nel 2012, ogni anno gestisce oltre 400 nuovi casi di donne colpite da tumore del seno provenienti da tutta la provincia bresciana e anche dai territori limitrofi. Di queste pazienti nel 2017 circa 370 sono state totalmente gestite all’interno del percorso istituzionale, una sessantina per patologie benigne. Si aggiungono poi altre donne che sono trattate per recidive o sottoposte a chemioterapia o radioterapia dopo interventi chirurgici effettuati altrove oppure che hanno effettuato solo l’intervento chirurgico nella nostra struttura. Grazie alla certificazione, della più prestigiosa Società Scientifica Europea in questo ambito, viene garantita la presenza di tutti i servizi necessari e la qualità delle prestazioni.
“La certificazione EUSOMA ottenuta è per noi motivo di grande soddisfazione poiché attesta il livello dell’assistenza che garantiamo alle nostre pazienti – afferma la dott.ssa Alessandra Huscher, coordinatrice della Breast Unit di Fondazione Poliambulanza -. In Italia sono, ad oggi, una ventina le Breast Unit accreditate da EUSOMA”.
All’interno della Breast Unit di Poliambulanza lavorano in modo integrato figure professionali diverse: radiologi, tecnici sanitari di radiologia medica dedicati, chirurghi senologi e chirurghi plastici, anatomopatologi, oncologi medici, radioterapisti oncologi, genetisti, medici nucleari, psicologi, fisiatri, fisioterapisti, infermieri con formazione specifica nonché personale dedicato alla raccolta e analisi dei dati clinici. Nel prossimo futuro è verosimile si aggiungano altre figure professionali. L’integrazione funzionale delle professionalità, secondo le modalità richieste per l’accreditamento, consente di garantire un percorso di cura di qualità, efficacia ed efficienza, elevate e misurabili.
“L’approccio multidisciplinare strutturato nell’Unità di patologia è scientificamente dimostrato essere il migliore nel trattamento del tumore della mammella – prosegue la dott.ssa Huscher -. Siamo di fronte a una patologia oncologica complessa, che colpisce una parte del corpo femminile estremamente significativa, e ha quindi necessità cliniche peculiari, oncologiche ma anche ricostruttive e riabilitative, che si associano ad aspetti psicologici delicati, in particolare nei casi in cui devono essere sottoposte a chirurgia demolitiva. Nella nostra Breast Unit per il trattamento ricostruttivo utilizziamo, in parte o totalmente, il tessuto adiposo (lipofilling) della paziente. Va comunque ricordato che esistono delle situazioni in cui non si può ricostruire l’organo per intero o non si può applicare questo tipo di ricostruzione. Quando indicata, anche se parziale, la ricostruzione con tessuto autologo ha dimostrati benefici clinici.”

 

#REUMADAYS FA TAPPA A BRESCIA

Arriva la campagna nazionale della SIR per insegnare ai cittadini come giocare d’anticipo

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Brescia, 28 marzo 2018 –Le malattie reumatiche, sono oltre 150 diverse patologie che interessano l’apparato muscolo-scheletrico e che colpiscono più di 5 milioni di italiani. Per aumentare il livello di conoscenza si terrà a Brescia la settima tappa della campagna nazionale #ReumaDays la SIR incontra i cittadini. Il 4 e il 5 aprile (dalle ore 11 alle 18) gli specialisti della Società Italiana di Reumatologia (SIR) saranno in Largo Formentone presso un info-point, allestito in una tensostruttura, nel quale spiegheranno come giocare d’anticipo contro malattie molto serie come artrite reumatoide, spondilite, artrite psoriasica, lupus eritematoso sistemico, sclerodermia e altre connettiviti, polimialgia reumatica e inoltre artrosi, osteoporosi e reumatismi extra-articolari (tra cui la fibromialgia). Verrà distribuito l’opuscolo Come prevenire e affrontare le malattie reumatiche e sono previsti anche incontri di educazione alla salute, tavole rotonde cui partecipano reumatologi con altri specialisti e pazienti e dimostrazioni pratiche di esami come capillaroscopia del microcircolo periungueale (per la diagnosi precoce del fenomeno di Raynaud) e valutazioni ecografiche articolari (per la diagnosi precoce della artrite). Nelle due giornate saranno presenti i volontari delle associazioni dei malati reumatici. L’evento viene presentato oggi in una conferenza stampa presso la il Palazzo della Loggia. “Nonostante siano sempre più diffuse, solo il 54% degli italiani sa che molte patologie reumatiche sono spesso curabili quando diagnosticate in tempi brevi – afferma la prof.ssa Angela Tincani, Responsabile della Reumatologia e Immunologia Clinica degli Spedali Civili di Brescia e Consigliere Nazionale SIR -. Per sette cittadini su dieci, invece, esse consistono in semplici dolori provocati dall’invecchiamento o dal clima. In realtà, sono malattie che, oltre a minare seriamente la qualità della vita, possono, in alcuni casi, metterla anche in serio pericolo. Soprattutto quando non vengono curate in modo adeguato e tempestivo. Grazie alle nuove terapie farmacologiche si può garantire la remissione di molte delle malattie reumatiche, permettendo, quindi, un ritorno ad una vita normale. Tuttavia, in ancora troppi casi siamo costretti a intervenire quando è già tardi e le cure risultano così meno efficaci. La nostra Società Scientifica ha perciò deciso di “scendere in piazza” in 11 città italiane per porre l’accento sui campanelli d’allarme da non trascurare. Gonfiore e dolore articolare, dolori muscolari persistenti, stanchezza cronica, rigidità osteoarticolare e lombalgia, mani che cambiano di colore con il freddo, secchezza oculare, sono sintomi che spesso si manifestano in corso di malattia reumatica. Chi ne soffre deve quindi rivolgersi tempestivamente al suo medico di famiglia che valuterà se consultare lo specialista reumatologo”. #ReumaDays è una campagna che gode del patrocinio del Ministero della Salute. “Il contrasto alle malattie reumatiche passa anche dagli stili di vita sani – aggiunge la prof.ssa Tincani -. Come prima cosa va tenuto sempre sotto controllo il peso corporeo perché i chili di troppo causano un sovraccarico delle articolazioni e a lungo andare possono danneggiarle. Un altro fattore di rischio estremamente pericoloso è il fumo. Le sigarette, oltre ai tumori e ai disturbi cardiovascolari, favoriscono anche l’insorgenza di patologie autoimmuni sistemiche. Si calcola che, in una persona geneticamente predisposta, il fumo di sigaretta faccia aumentare di ben 15 volte il rischio di artrite reumatoide. Nel nostro Paese, alcuni comportamenti non corretti sono ancora troppo diffusi e, infatti, oltre 11 milioni di italiani sono tabagisti mentre il 45% degli adulti è in sovrappeso. Durante questo tour spiegheremo anche le regole del benessere che devono essere sempre seguite a partire dalla giovane età”.

 

“E’ un piacere e un dovere scendere in piazza a fianco dei reumatologi per una campagna che vuole raggiungere in modo capillare più cittadini possibili – commenta Rocco Furfari, Vice Presidente dell’Associazione Bresciana Artrite Reumatoide (ABAR) . Come rappresentanti dei pazienti sappiamo perfettamente che alcune malattie possono rendere difficili o impossibili semplici gesti quotidiani come aprire un barattolo, mettere una firma su un documento o guidare un’automobile. Ben vengano quindi tutte le iniziative volte a contrastare questi disturbi sempre più diffusi”. “La nostra città è lieta di ospitare questa innovativa campagna della SIR – aggiunge Donatella Albini, Consigliere e Delegato alla Sanità del Comune di Brescia -. Favorire la consapevolezza dei cittadini su come salvaguardare il proprio benessere deve essere una priorità di tutte le istituzioni, anche quelle locali. Una corretta informazione è il primo passo da fare in questa direzione”.

 

Tumore del pancreas: a Brescia la prima app per i pazienti

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Brescia, 6 marzo 2018 – VisioMedic e una guida per il paziente colpito da tumore del pancreas e l’obiettivo è aiutare chi si appresta a sottoporsi ad un complesso intervento chirurgico, spiegando nel dettaglio tutte le fasi, da prima del ricovero fino al ritorno a casa. E’ la prima app messa a punto per la Fondazione Poliambulanza di Brescia, polo ospedaliero di riferimento in Italia, dove vengono eseguite più di 50 resezioni pancreatiche l’anno. Grazie ad un avatar, Arianna, l’applicazione accompagna virtualmente il paziente e i suoi familiari attraverso tutte le fasi dell’intervento, fornendo informazioni sulla preparazione, sulla struttura ospedaliera, sull’operazione vera e propria e sulla gestione della vita quotidiana dopo la dimissione. Anima del progetto sono il dottor Edoardo Rosso, direttore del Dipartimento di Chirurgia Generale e specialistica di chirurgia del pancreas e del fegato e il dottor Marco Garatti, responsabile dell’unità specialistica di chirurgia epatobiliopancreatica. “Abbiamo voluto fortemente questa app per il nostro ospedale – spiega il dottor Rosso – dobbiamo informare i pazienti e le loro famiglie non solo sulle più moderne tecniche chirurgiche, ma anche sul periodo precedente il ricovero e successivo all’intervento”.  “Un aiuto concreto per una neoplasia che nell’ultimo decennio, è cresciuta in modo vertiginoso: i casi di tumore al pancreas sono più che raddoppiati, passando da 144.859 del 2008 a circa 365.000 nel 2017 – sottolinea il dottor Alberto Zaniboni, direttore dell’Oncologia medica della Poliambulanza -. Un aumento preoccupante che non ha risparmiato l’Italia dove, nel giro di quindici anni, i casi sono aumentati del 59%: nel 2002 erano 8.602, nel 2017 sono stati 13.700. Avanti di questo passo, secondo le stime, nel 2020 nel mondo si conteranno 418.000 malati di tumore al pancreas”. Fumo, obesità, vita sedentaria ed età rappresentano i principali fattori di rischio di una neoplasia che, a livello globale, conta oggi circa 1.000 nuove diagnosi al giorno. Diagnosi che sconvolge il malato e la sua famiglia, disorientati di fronte a una patologia così importante e complessa. Proprio per questo la app rappresenta un concreto modo di venire incontro ai dubbi, paure, ansia, proponendo consigli pratici e spiegazioni comprensibili da tutti.  “Per la prima volta in Italia mettiamo a disposizione questa applicazione – sottolinea il dottor Alessandro Signorini, direttore generale di Poliambulanza – che rientra nel processo di digitalizzazione del percorso di cura e rivoluziona il rapporto fra paziente e struttura ospedaliera che Poliambulanza sviluppa da diversi anni in una logica Smart Hospital”.VisioMedic è scaricabile gratuitamente da Apple Store per i dispositivi iOS e da Google Play per gli utenti di Android, ed è accessibile al pubblico tramite username e password. Dopo aver eseguito l’autenticazione, è sufficiente muovere il device sopra la brochure fornita dalla struttura ospedaliera per attivare sia video e informazioni pratiche, ad esempio sulla dieta raccomandata e sui dettagli logistici, sia approfondimenti più complessi, relativi ad esempio alle funzionalità pancreatiche e ai dettagli dell’intervento vero e proprio.